Sgarbi attacca il governo Meloni: "L'Antitrust verifichi l'incompatibilità di alcuni esponenti delle istituzioni"
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Sgarbi attacca il governo Meloni: "L'Antitrust verifichi l'incompatibilità di alcuni esponenti delle istituzioni"

Vittorio Sgarbi: "Giorgia Meloni l'ho ringraziata, le ho mandato una lettera. Poteva essere lei a dimettermi e non l'ha fatto. Sono stato io a dimettermi. Non potevo sopportare che mi venisse rimproverata la mia professione"

Sgarbi attacca il governo Meloni: "L'Antitrust verifichi l'incompatibilità di alcuni esponenti delle istituzioni"
Vittorio Sgarbi e Gennaro Sangiuliano
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5 Febbraio 2024 - 09.46


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L’affaire Vittorio Sgarbi, dimessosi solo a parole da sottosegretario alla Cultura, in aperta contestazione con il ministro Sangiuliano, è solo all’inizio. Intervistato da Il Foglio, il critico d’arte ha spiegato quello che sta accadendo e le sue prossime mosse.

«Farò il mio lavoro come sempre: mostre, libri, conferenze. Quel lavoro che avevo continuato a fare da sottosegretario anche perché ritenevo fosse utile alla funzione e non in contrasto come invece ritiene l’Agcom. Nell’orrido testo che mi ha spinto alle dimissioni c’è scritto, in pratica, che avrei dovuto smettere di parlare di arte. Come se Renzo Piano una volta senatore a vita avesse dovuto smettere di fare l’architetto».

«Nel governo Meloni sono stato chiamato in quota Rinascimento, poi sono confluito in Noi moderati di Maurizio Lupi, infine sono entrato in quanto Sgarbi, in quota Sgarbi. Sangiuliano, Sangiuliano… Sangiuliano non ha dietro niente, non è niente».

«Giorgia Meloni l’ho ringraziata, le ho mandato una lettera. Poteva essere lei a dimettermi e non l’ha fatto. Sono stato io a dimettermi. Non potevo sopportare che mi venisse rimproverata la mia professione, che in parlamento la moglie di Fratoianni, la Fratoianna, mi definisse inadeguato».

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Tornando al ministro Sangiuliano, il suo atteggiamento secondo Sgarbi è «da letterato meridionale di provincia, imbevuto di cultura scolastica. è anche divertente, fa tenerezza. Sono appena arrivato a Castel Rozzone, devo vedere due dipinti senza nome. Quindi due dipinti che non esistono, mai notificati, mai pubblicati, che cominceranno a esistere se riuscirò a dargli un nome».

Nella lettera inviata a Giorgia Meloni, Sgarbi ha però lanciato un avvertimento: «Se il governo, per mano di un suo ministro ha promosso una indagine sul conflitto di interessi all’interno del governo, è giusto che io chieda all’Antitrust che si estenda l’indagine a tutte le istituzioni, con gli stessi criteri. Non per ritorsione, ma per rispetto delle istituzioni alle cui decisioni io mi sono rimesso. E che tu ti faccia garante della integrità del governo quanto a possibili incompatibilità, se a me non è consentito parlare e promuovere in ogni modo l’arte e le mie idee». 

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