"Il saluto fascista è reato quando diventa un pericolo per l'ordine pubblico": attesa per la sentenza della Cassazione
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"Il saluto fascista è reato quando diventa un pericolo per l'ordine pubblico": attesa per la sentenza della Cassazione

L'avvocato generale della Cassazione, Pietro Gaeta: "Il saluto fascista rientra nel perimetro punitivo della 'legge Mancino', quando realizza un pericolo concreto rispetto all'ordine pubblico".

"Il saluto fascista è reato quando diventa un pericolo per l'ordine pubblico": attesa per la sentenza della Cassazione
Acca Larentia
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18 Gennaio 2024 - 12.09


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L’avvocato generale della Cassazione, Pietro Gaeta, durante il suo intervento davanti alle Sezioni unite della Suprema corte in merito alla questione dei saluti fascisti: “Il saluto fascista rientra nel perimetro punitivo della ‘legge Mancino’, quando realizza un pericolo concreto rispetto all’ordine pubblico”. La Corte dovrà esprimersi rispetto a come giudicare il saluto fascista dopo alcuni verdetti difformi. “Serve intervenire se quelle manifestazioni rappresentano un pericolo concreto della pacifica convivenza, una lesione dell’ordine pubblico”.

L’avvocato generale Pietro Gaeta ha chiesto in particolare di rigettare i ricorsi delle difese e confermare di fatto la sentenza di condanna in appello a Milano per alcuni esponenti di estrema destra che avevano fatto il saluto fascista nel corso di una manifestazione. “Acca Larentia con 5mila persone è una cosa diversa da quattro nostalgici che si vedono davanti ad una lapide in un cimitero di provincia ed uno di loro alza il braccio – ha detto Gaeta – Bisogna distinguere la finalità commemorativa con il potenziale pericolo per l’ordine pubblico. La nostra democrazia giudiziaria è forte e sa distinguere”.

“E’ ovvio che il saluto fascista sia un’offesa alla sensibilità individuale” e diventa reato “quando realizza un pericolo concreto per l’ordine pubblico”. Gaeta ha poi sottolineato: “Non possiamo avere sentenze a macchia di leopardo in cui lo stesso gruppo di persone viene condannato da un tribunale ed assolto da un altro”.

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