Il governo Meloni convoca i sindacati, Landini: "Incontro tardivo, ancora non ci hanno risposto"
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Il governo Meloni convoca i sindacati, Landini: "Incontro tardivo, ancora non ci hanno risposto"

Landini sulla decisione del governo di posticipare l'incontro coi sindacati: “Credo sia stato un atto di buon senso perché un incontro il giorno in cui c'è lo sciopero generale è un po' difficile da comprendere ma è una convocazione po' tardiva”.

Il governo Meloni convoca i sindacati, Landini: "Incontro tardivo, ancora non ci hanno risposto"
Maurizio Landini
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24 Novembre 2023 - 11.58


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Il governo Meloni ha rinviato a martedì la convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi, una decisione che Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha preso di buon grado. “Credo sia stato un atto di buon senso perché un incontro il giorno in cui c’è lo sciopero generale è un po’ difficile da comprendere mi sembra però una convocazione po’ tardiva”.

“Dal governo ad oggi non c’è alcuna risposta, vedremo cosa ha da dirci ma fino a ora non c’è stata alcuna possibilità di confronto e trattativa – ha aggiunto – se il governo fosse capace di ascoltare il Paese dovrebbe aprire delle trattative e serie e cambiare una legge sbagliata e, soprattutto, avviare quelle riforme di cui abbiamo bisogno”.

“Non ci facciamo intimorire, proseguiremo con la nostra mobilitazione, la nostra lotta e credo che le risposte che stanno arrivando anche con la giornata di sciopero, con una partecipazione come quella di oggi, è la risposta più forte che può arrivare. Le scelte che il governo sta facendo sono sbagliate e stanno portando il nostro Paese a sbattere”.

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“Siamo in piazza per cambiare una manovra sbagliata – ha detto – abbiamo bisogno di aumentare i salari in modo serio, cancellare la precarietà per dare un futuro ai giovani, investire sulla sanità, sulla scuola e abbiamo bisogno di andare a prendere i soldi dove sono con una vera riforma fiscale, con la lotta all’evasione fiscale, con una vera tassazione delle rendite finanziarie e immobiliari perché questo è quello che non viene fatto”.

“Non si può continuare con i condoni, a far pagare solo al mondo del lavoro dipendente e dei pensionati, che sono quelli che in questi anni hanno tenuto in piedi questo paese. Proseguiremo con la nostra lotta – ha sottolineato – credo che le risposta più forte stia arrivando oggi con gli scioperi molto partecipati in tutte le 40 piazze”.

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