Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che si è proposto come potenziale mediatore di pace tra Mosca e Kiev, si è seduto al tavolo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per il loro primo incontro faccia a faccia.
Il rifiuto di Lula di schierarsi anche se solo politicamente ha favore di Kiev nella guerra ha irritato alcuni governi occidentali e ha fatto sì che il suo rapporto con Zelensky sia stato difficile.
Ma mercoledì i diplomatici ucraini e brasiliani hanno descritto l’incontro a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York come rilassato e produttivo.
Tuttavia la foto dei due leader lasciava intendere un’atmosfera decisamente rigida. Ma il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha insistito che l’incontro “per rompere il ghiaccio” è stato “molto caloroso e onesto”. In un lapsus, Kuleba ha chiamato Lula “Presidente Putin”. Il ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieria, ha dichiarato che i due hanno avuto una lunga e amichevole discussione.
Lula ha detto ai giornalisti di aver esortato il presidente ucraino a cercare una pace negoziata, “in modo che non ci sia mai più un’occupazione territoriale come quella che ha fatto la Russia”.
Con i colloqui di pace, “non ci sono vittime, non ci sono morti, non ci sono spari”, ha aggiunto Lula, esortando entrambe le parti a fare concessioni.
Lula ha detto: “So che è difficile, sia per lui [Zelensky] che per Putin… ma credo che questa sia l’unica strada per trovare una soluzione. La strada del dialogo, della pace, della conversazione. Nessuno otterrà il 100% in una guerra. Nessuno può vincere tutto”.
