Violenze, Calenda: "Grazie ai social i ragazzi pensano che tutto sia consentito"
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Violenze, Calenda: "Grazie ai social i ragazzi pensano che tutto sia consentito"

Carlo Calenda: "Io credo che ci sia qualcosa di profondamente `storto´ nel modo in cui vengono cresciuti tanti ragazzi, negli esempi che traggono dai social e nella convinzione che tutto gli sia consentito in nome di una libertà illimitata”.

Violenze, Calenda: "Grazie ai social i ragazzi pensano che tutto sia consentito"
Carlo Calenda
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1 Settembre 2023 - 11.50


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Carlo Calenda ha scritto un lungo post su twitter a proposito delle numerose violenze sessuali delle ultime settimane. Ecco il post integrale.

“LIMITI E MORALE. È sempre pericoloso estrapolare da fatti di cronaca considerazioni generali. Tuttavia siamo di fronte a un susseguirsi impressionante di aggressioni, violenze, stupri, omicidi per futili motivi che coinvolgono ragazzi come vittime e come carnefici. Io credo che ci sia qualcosa di profondamente `storto´ nel modo in cui vengono cresciuti tanti ragazzi, negli esempi che traggono dai social e nella convinzione che tutto gli sia consentito in nome di una libertà illimitata”. 

“Si va diffondendo l’idea che esistano sempre meno barriere, divieti, proibizioni, codici di comportamento. Ed esiste a mio avviso un’esplosiva contraddizione tra tentativo di farli rimanere piccoli il più a lungo possibile, dargli tutto ciò che vogliono e assumere una postura che da genitori porta ad essere più che altro compagni di giochi. La libertà dei genitori di evitare un lavoro faticoso e difficile e la libertà dei figli di non essere sottoposti a regole e forme, si traducono in un caos di ruoli. Ed è un problema che è diffuso al di fuori della famiglia. Una grande questione sociale e culturale. L’assenza, per la prima volta nella storia umana, di un chiaro riferimento morale”.

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“Abbiamo una difficoltà ad accettare l’idea stessa di morale e dunque di limite. Ma la morale è stata non solo una costrizione ma anche un guida semplice e universale al bene e al male. Senza morale tutto dipende dalla capacità di giudizio individuale. Da liberale ritengo questo passaggio fondamentale per l’uomo. Ma per compierlo occorre cultura, discernimento, tempo e preparazione. Chi viene da famiglie con pochi mezzi e poca istruzione -conclude- è spesso più colpito da questa vuoto esistenziale. Spesso ma non sempre. Su questo dovremmo tutti riflettere”.

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