Carceri, Boldrini (Pd): "La condizione dei detenuti è spaventosa"
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Carceri, Boldrini (Pd): "La condizione dei detenuti è spaventosa"

Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo accusa Nordio e Meloni

Carceri, Boldrini (Pd): "La condizione dei detenuti è spaventosa"
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13 Agosto 2023 - 10.33


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“Ieri, nella sezione femminile del carcere di Torino, una donna si è lasciata morire di fame e di sete e un’altra si è impiccata nella propria cella. Giunge ora la notizia di un altro detenuto che si sarebbe ucciso nel carcere di Rossano, in Calabria. Sono oltre 40 le detenute e i detenuti che si sono tolti la vita in carcere dall’inizio di quest’anno.

È un dato che rinnega il valore del dettato costituzionale e in particolare dell’articolo 27 della Carta. La condizione della popolazione detenuta è spaventosa, e assai difficile quella di chi nelle carceri lavora. Ma al governo Meloni e al ministro Nordio, al di là delle visite di circostanza, tutto questo non interessa. Anzi, la loro logica è ‘tutti in galera e buttiamo la chiave’.

Da quando si sono insediati, di fronte a qualunque fenomeno sociale problematico la risposta è stata sempre la stessa: istituire nuovi reati e aumentare le pene di quelli già esistenti. Alla faccia del garantismo”.

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Lo dichiara Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo.

“Nella legge di bilancio – aggiunge – hanno bocciato gli emendamenti del Pd per rimediare ai tagli fatti alle risorse destinate al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Fondo per l’Edilizia e l’Architettura carceraria. Nordio ha perfino bocciato la proposta del Pd di erogare incentivi per psichiatri, psicologi e personale sanitario che opera nelle carceri.

Servirebbe una svolta per ridurre il sovraffollamento attraverso misure alternative alla detenzione, per aumentare il personale negli istituti di pena e soprattutto gli educatori, che sono figure centrali per il processo di recupero dei detenuti e per consentire loro di godere dei benefici previsti per legge.

Una richiesta fatta dalla gran parte di chi è privato della libertà è la possibilità di lavorare in carcere o fuori, ma anche in questo caso ci sono poche possibilità. Una svolta così però – conclude – questo governo non è in grado di farla, perché è esso stesso prigioniero di un’ideologia autoritaria e giustizialista”.

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