Con tutti i travagli della repubblica ci mancava il caso del giovane La Russa
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Con tutti i travagli della repubblica ci mancava il caso del giovane La Russa

Nel gran travaglio e scombussolamento in corso ci mancava lo scandalo del giovane La Russa nella Milano “da bere”. In aggiunta l’incauta e inopportuna uscita del Presidente del Senato...

Con tutti i  travagli della repubblica ci mancava il caso del giovane La Russa
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Nuccio Fava Modifica articolo

10 Luglio 2023 - 11.17


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Nel gran travaglio e scombussolamento in corso ci mancava lo scandalo del giovane La Russa nella Milano “da bere”. In aggiunta l’incauta e inopportuna uscita del Presidente del Senato per rendere ancora più sconvolgente il caso comunque delicato e complesso.

L’imbarazzo non poteva risultare diversamente che scandaloso e certo non rappresentare in alcun modo un contributo a migliorare la situazione. Specie dopo la vergognosa vicenda del Ministro del Turismo e, su altro piano, l’inchiesta aperta dalla Procura di Roma sul Sottosegretario alla Giustizia, a suo tempo sbrigativamente assolto dalla maggioranza di governo a proposito della violazione di segreto d’ufficio per la delicata questione del leader degli anarchici forse utilizzati non senza superficialità dal governo Meloni schierato senza alcun tentennamento o almeno problematicità.

Non meno singolare l’atteggiamento del Ministro della Giustizia, per altro ex magistrato, che senza alcun sforzo di ascolto e di mediazione, accelerava la riforma senza un dialogo sia con le altre forze politiche e, soprattutto, con la magistratura. Anche in questo caso un bel pasticcio, per la delicatezza dei problemi in gioco, dei rapporti con le altre istituzioni e il tentativo in fondo di ridurre il ruolo del Parlamento ma la difficoltà del quadro politico restava ancora più avvolta in un crogiuolo sempre più difficile e inestricabile, oltre che dolorosa.

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Ne vanno ignorati i fondamentali problemi delle difficoltà dell’economia a cominciare dai problemi del lavoro e della incomprensione crescente nel rapporto con i sindacati specie delicatissimi per i temi anche riguardanti le pensioni e il fisco. Insomma un quadro che definire delicato è da incoscienti e che richiederebbero non la chiusura a riccio della maggioranza conservatrice ma un serio sforzo di dialogo e di apertura su problemi così cruciali e di fronte alle difficoltà crescenti di famiglie e impresa, non superati dai dati dell’Istat e da una loro lettura e interpretazione in funzione filogovernativa, come purtroppo accade irresponsabilmente soprattutto nei telegiornali e giornali e telegiornali del servizio pubblico, che con non poca evidente fatica finiscono però di ignorare la vera realtà del paese e dei bisogni dei suoi settori più deboli, rischiando sempre più di dimenticare l’essenza di responsabilità verso il paese intero e rischiando di continuo di risultare gazzettino del governo Meloni.


Singolarmente e forse non senza forzatura mi viene da ricordare la bella affermazione fino ai quarti di Berrettini e Sinner che ha Wimbledon salvano la faccia dell’Italia. Con riconoscimento anche della stampa internazionale e specialmente Inglese, oltre che dalla quantità e qualità degli applausi del numeroso pubblico, lieti ma anche sorpresi di tanta italica bravura. Naturalmente la cosa fa piacere anche a me non solo però in quanto tennista dilettante per molti anni ma soprattutto impegnato nel mestiere ben più difficile e soprattutto con ben maggiori responsabilità che il mestiere di giornalista comporta.

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