Fratoianni (Avs) e la 'finta' conferenza di Giorgia Meloni: "Neanche ai tempi di Berlusconi..."
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Fratoianni (Avs) e la 'finta' conferenza di Giorgia Meloni: "Neanche ai tempi di Berlusconi..."

Fratoianni contro la 'finta' conferenza di Giorgia Meloni: "Neanche il Berlusconi fantasmagorico degli anni d'oro era riuscito a fare una cosa simile".

Fratoianni (Avs) e la 'finta' conferenza di Giorgia Meloni: "Neanche ai tempi di Berlusconi..."
Nicola Fratoianni
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7 Giugno 2023 - 15.44


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Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana ed esponente di Avs, ha commentato la ‘finta’ conferenza stampa inscenata da Giorgia Meloni al termine della sua visita in Tunisia. «Ieri la presidente del Consiglio è andata in Tunisia, a pregare un dittatore screditato a livello internazionale di bloccare con ogni mezzo i migranti in partenza da quel Paese, senza dire una parola sui diritti umani o sulla situazione del Paese. Comprendo quindi l’imbarazzo suo e del governo italiano per questa mossa. Ma arrivare perfino ad inventarsi una conferenza stampa senza giornalisti ce ne vuole. Neanche il Berlusconi fantasmagorico degli anni d’oro era riuscito a fare una cosa simile».

«Meloni e i suoi collaboratori cambino stile e modi di fare, sono a Palazzo Chigi e non in uno studio televisivo a registrare una fiction a basso costo, e devono rendere conto all’opinione pubblica del Paese, senza furbizie e magari rispondendo anche a qualche domanda scomoda. Ma è la democrazia», conclude Fratoianni.

Fratoianni si è poi concentrato sulla questione Roma Pride 2023 e sul mancato patrocinio della Regione Lazio. «Prima di tutto bisognerebbe avere cura delle parole, la destra non lo fa e continua ad usare la formula `utero in affitto´. Userei invece parole che sono in grado di prendersi cura della vita delle persone. Parlerei innanzitutto di Gestazione per altri. E poi io non credo che questa destra faccia uso di argomenti come questo per distrarre. Tutto ciò che fa, sta dentro un progetto chiaro, un progetto di Paese che spaventa».

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«È un’offensiva, in questo caso sul senso comune, sul linguaggio, sulla cultura del Paese, ed è un’offensiva che, in questo caso specifico, è particolarmente regressiva e violenta. Mette nel mirino non una pratica di cui si può discutere, su cui ci sono legittimamente posizioni anche diverse, ma i diritti dei bambini e delle bambine. E questo non si può proprio fare». «Siamo di fronte a un fatto inaudito e senza precedenti, fuori dalla realtà e dal mondo moderno, quando la giunta regionale di destra del Lazio nega il patrocinio al Pride di Roma. Sono cose – conclude Fratoianni – che, a parte nei Paesi a democrazia limitata come la Russia, non accadono».

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