Rai, Celli: "E' il trionfo della mediocrità, questa scelta si rivolterà contro il governo"
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Rai, Celli: "E' il trionfo della mediocrità, questa scelta si rivolterà contro il governo"

Rai, Pierluigi Celli: "In questi giorni assistiamo al trionfo degli appartenenti stretti, nel segno di una mediocrità diffusa. Penso che la politica decisa dal governo gli si rivolterà contro. Sarà autolesionistica".

Rai, Celli: "E' il trionfo della mediocrità, questa scelta si rivolterà contro il governo"
Pierluigi Celli
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26 Maggio 2023 - 10.42


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Rai, l’ex dg della Rai Pierluigi Celli ha parlato con La Stampa, commentando le ultime nomine e l’intrusione del governo Meloni nei posti cardine del servizio pubblico. «Per tanti anni, anche quando governava la Dc, in Rai i partiti sceglievano i competenti perché non dovevi sfigurare rispetto agli altri. Gran parte dei prescelti, certamente erano attribuibili ad un’area politica, ma dovevano essere bravi. In questi giorni assistiamo al trionfo degli appartenenti stretti, nel segno di una mediocrità diffusa. Penso che la politica decisa dal governo gli si rivolterà contro. Sarà autolesionistica».

«Se vuoi avere risultati ci vuole un po’ di coraggio, un po’ di intelligenza e mettere professionisti che ci capiscono. Anche se la pensano diversamente da te. Da un certo punto in poi la qualità generale è diminuita. Bisogna avere la schiena dritta quando sei messo da qualcuno che si aspetta gratitudine da te».

Rispetto alle ultime nomine, «alcuni li conosco. Angelo Mellone avrei voluto farlo lavorare con me. Ma complessivamente c’è una diffusa mediocrità. Per aver potere non basta occupare i posti».

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«Con i tempi che corrono, con la concorrenza internazionale che c’è se non metti nei posti giusti persone più che competenti, avvertite culturalmente, faranno danni a sé stessi. Pensano di rivoltare la cultura, come se la cultura si potesse rivoltare. Oramai la gente ha occhi per vedere, orecchie per sentire e testa per giudicare. Oggi puoi fuggire ovunque, sulle piattaforme più diverse».

Lucia Annunziata «credo che abbia voluto esprimere distanza dalla logica imperante. Ha una sua reputazione da difendere», mentre la vicenda Fazio «è l’esito finale di una vendetta a lungo maturata».

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