Antimafia, Rosy Bindi: "Colosimo? Spero dica la verità su Ciavardini, anche se..."
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Antimafia, Rosy Bindi: "Colosimo? Spero dica la verità su Ciavardini, anche se..."

Antimafia, Rosy Bindi sull'elezione di Chiara Colosimo: "C'è connivenza tra mafia e terrorismo nero. Sarebbe inquietante se un'istituzione così importante fosse affidata a una persona che non ha rapporti trasparenti con quel mondo»

Antimafia, Rosy Bindi: "Colosimo? Spero dica la verità su Ciavardini, anche se..."
Rosy Bindi
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25 Maggio 2023 - 12.12


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Rosy Bindi, ex ministra ed ex presidente della Commissione Antimafia, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano ha parlato di diversi temi caldi, partendo proprio dalla recente elezione del nuovo presidente della Commissione Antimafia, la meloniana di ferro Chiara Colosimo.

«Spero che dica la verità, quando dichiara di non essere amica di Ciavardini – osserva – anche se alcune inchieste giornalistiche dimostrerebbero il contrario. Se c’è qualcosa di appurato sul piano giudiziario è la connivenza tra la mafia e il terrorismo nero. L’Italia ha sofferto molto per quella stagione, sarebbe inquietante se un’istituzione così importante fosse affidata a una persona che non ha rapporti trasparenti con quel mondo».

Rosy Bindi ha commentato anche le dichiarazioni di Zelensky all’uscita dall’incontro col Papa: «Spero sia una strategia comunicativa, altrimenti penso siano parole estremamente preoccupanti». Nel percorso di pace tra Russia e Ucraina «se ci sono dei passi avanti, sono impercettibili. Assistiamo a un’escalation militare, anche con l’invio degli aerei F-16, e non si investe sulla diplomazia. Spero davvero che si muova qualcosa a livello sotterraneo: in superficie si fa troppo poco».

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Sul Partito Democratico, BIndi osserva: «in qualche modo credo si sia sciolto. È stata eletta una segretaria che era fuori dal partito e l’esito delle primarie è stato ribaltato dal voto dei non iscritti. Il Pd di prima non c’è più. Osservo quello nuovo con fiducia e critica attenzione. Saluto positivamente il fatto che si torni a dialogare con i Cinque Stelle e con la sinistra. È positivo anche l’atteggiamento sulle riforme costituzionali: spero che si continui a ribadire il no al presidenzialismo e mi aspetto una battaglia anche sull’autonomia differenziata. Essere di sinistra in questo momento significa attenzione ai diritti civili, certo, ma soprattutto ai diritti sociali. Pace, disuguaglianze, povertà, lavoro umiliato: su questi contenuti sarà valutato il nuovo corso».

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