Rovelli risponde alle critiche: "Mai filorusso, detesto la politica di Putin, ma denuncio l'ipocrisia"
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Rovelli risponde alle critiche: "Mai filorusso, detesto la politica di Putin, ma denuncio l'ipocrisia"

Carlo Rovelli dal palco del Concertone del Primo Maggio spiega di aver voluto denunciare una ipocrisia: «l'idea che noi ci riteniamo in diritto di uccidere e poi ci scandalizziamo se lo fa un sistema politico che non ci piace».

Rovelli risponde alle critiche: "Mai filorusso, detesto la politica di Putin, ma denuncio l'ipocrisia"
Carlo Rovelli
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3 Maggio 2023 - 12.21


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Il fisico Carlo Rovelli, dopo le polemiche per il suo intervento al concerto del Primo Maggio, in un’intervista al Corriere della Sera ha voluto puntualizzare la sua posizione sulla guerra in Ucraina.

«Detesto la politica del governo russo e di Putin. Penso sia una delle peggiori al mondo. È all’opposto dei miei valori politici. Non sono filorusso». Rovelli dal palco del Concertone del primo maggio spiega di aver voluto denunciare una ipocrisia: «l’idea che noi ci riteniamo in diritto di uccidere e poi ci scandalizziamo se lo fa un sistema politico che non ci piace».

Al Concertone del primo maggio, «ho detto quello che pensavo. Molti hanno apprezzato. Qualcuno no. È normale, in un Paese democratico», precisa Rovelli. E poi di nuovo: «a me sembra scandaloso che la nostra Difesa, guidata da una persona così vicina alle industrie belliche, si occupi di fare il piazzista di armi, invece di occuparsi della difesa dell’Italia dalla guerra». Risponderà all’invito a pranzo del ministro Crosetto? «Ho apprezzato la cortesia e la signorilità con cui il ministro ha risposto alle mie critiche. Ma non si tratta di una questione fra me e lui. Si tratta di un problema politico che vorrei discutesse il Paese, non lui ed io a cena. Poi ovviamente per me sarà un piacere incontrarlo, se lo desidera».

Leggi anche:  Il "concertone" del primo maggio: musica e impegno sociale al Circo Massimo

Qual è il problema politico? «La guerra che sta crescendo nel mondo. La posizione bellicosa di questo governo. La politica dell’Italia scivola sempre più dal pacifismo tradizionale del nostro Paese a un asservimento alle posizioni più estreme e bellicose di alcuni dei nostri alleati. Penso che alcuni grandi paesi stiano soffiando sul fuoco e spingendoci verso la Terza guerra mondiale. Per miopia, ci vogliamo accodare. Per `sedersi al tavolo dei vincitori´, che è stata la motivazione dell’Italia per entrare nella Seconda guerra mondiale, con il ben noto disastro che ne è seguito».

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