Donazzan (Fdi) ama Faccetta Nera e odia l'antifascismo: "Ha prodotto il terrorismo rosso"
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Donazzan (Fdi) ama Faccetta Nera e odia l'antifascismo: "Ha prodotto il terrorismo rosso"

L'esponente di Fdi nota per la sua spinta fascista continua con le sue provocazioni contro chi ha liberato l'Italia dalla dittatura anti-fascista

Donazzan (Fdi) ama Faccetta Nera e odia l'antifascismo: "Ha prodotto il terrorismo rosso"
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23 Aprile 2023 - 21.47


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Una volgare provocatrice, visto che l’antifascismo è la base della nostra Costituzione democratica.  L’antifascismo «in Italia ha prodotto il terrorismo rosso giunto fino ai giorni nostri, con l’omicidio di Marco Biagi nel 2002. Non può essere un valore. Prova ne è che anche nella nostra Costituzione non viene mai menzionato». Lo sostiene l’assessore veneta al Lavoro, Elena Donazzan, esponente di Fdi che ha sollevato polemiche sulle sue posizioni di destra, in particolare intonando alla radio `Faccetta nera´.

Intervistata dai quotidiani veneti del gruppo Gedi, Donazzan anticipa che «quest’anno parteciperò alla manifestazione del 25 Aprile, a Vicenza, con la speranza che si plachi il clima di odio e che le parole violente lascino lo spazio all’inclusione per tutti gli italiani, anche quelli, come me, nipoti di chi combatté mantenendo fede, da militare, al giuramento prestato», e di non aver partecipato in passato «preferendo un momento di preghiera in uno dei tanti luoghi testimoni della violenza della guerra civile per mano partigiana, per pregare per tutti i caduti. Proprio tutti, coloro che, in buona fede e credendo in un ideale, persero la vita».

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Sulle accuse di revanscismo nei confronti di Fdi, per Donazzan «il pericolo è il pensiero unico, la rimozione di intere pagine di storia italiana come la tragedia delle foibe, la cancel culture è per me una aberrazione culturale».

Donazzan condivide comunque le frasi del ministro Lollobrigida sulla presunta sostituzione etnica: «È già in corso ed è un pericolo, e una tragedia: l’Africa è occupata dai cinesi e gli africani si spingono dentro la vecchia e fragile Europa. Se per qualcuno questo è un bene, per me non lo è»

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