La minoranza al congresso della Cgil ha abbandonato la sala quando il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è salita sul palco. I delegati – 24 guidati da Eliana Como di `Radici del sindacato´ – sono usciti dalla sala con il pugno chiuso intonando `Bella ciao´. Al loro posto hanno lasciato dei peluche per denunciare la «strage di Stato di Cutro». Il resto della sala è pieno e i delegati stanno ascoltando in silenzio, senza applausi né fischi, l’intervento della premier.
La protesta all’ingresso del Palacongressi di Rimini
Giorgia Meloni è ospite della Cgil, nel congresso di Rimini. Una presenza contestata da un gruppo di minoranza interna, con un presidio davanti all’ingresso del Palacongressi. I contestatori hanno esposto alcuni striscioni «Meloni: non in nostro nome. Cutro: strage di Stato».
Per terra tanti peluche che poi, spiega la portavoce Eliana Como, «vogliamo portare in sala e mettere nelle prime file davanti al palco. Quando parlerà Meloni, usciremo in silenzio, forse intonando Bella ciao». Intanto la cantano nel piazzale davanti all’ingresso. Una quarantina i presenti al presidio.
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