Stefano Bonaccini ha parlato al Secolo XIX delle primarie del Pd che si concluderanno domenica 26 febbraio. ”Dobbiamo costruire un partito popolare, che parli alle persone dei problemi reali di ogni giorno, e che torni a vincere nelle urne. Gli elettori di centrosinistra si aspettano una proposta credibile, bastasse solo la rottura o il cambio di nome sarebbe molto facile”.
“Non stravolgiamo la realtà: tutto il gruppo dirigente nazionale che ci ha portato in questa situazione non sta certo con me, è un dato di fatto. Ho detto con chiarezza candidandomi che in caso di mia elezione avrei rinnovato fortemente il gruppo dirigente del Pd e che non avrei chiesto né accettato il sostegno di alcuna corrente. Per questo motivo non mi ha sorpreso vedere la gran parte del vecchio gruppo dirigente, da Franceschini a Zingaretti, da Boccia a Bettini, non sostenermi. Anche uno dei più importanti dirigenti del Pd ligure, l’ex ministro Orlando, ha scelto di sostenere Schlein e mi ha più volte criticato”.
Per Bonaccini “è lampante il fatto che senza Pd non può esserci alcuna alternativa credibile di governo o possibilità di battere la destra. Se diventerò segretario incontrerò i leader di 5 Stelle e Terzo Polo per iniziare a costruire un’opposizione sui temi comuni. L’alternativa non si costruisce da soli”, conclude.