Cuperlo: "Dietro Bonaccini e Schlein vedo l'inamovibile establishment"
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Cuperlo: "Dietro Bonaccini e Schlein vedo l'inamovibile establishment"

Gianni Cuperlo, anche lui in corsa per la successione a Enrico Letta parla di un ceto dirigente democratico che si è solamente adeguato alla nuova situazione ma resta al suo posto

Cuperlo: "Dietro Bonaccini e Schlein vedo l'inamovibile establishment"
Gianni Cuperlo
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5 Febbraio 2023 - 12.39


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Toni molto pacati ma un’accusa molto dura nella sostanza: Stefano Bonaccini «è un amico e lo stimo». Ma alle spalle del presidente dell’Emilia Romagna e competitor alla segreteria del Pd,«come dietro a Elly, Schlein vedo ripararsi tutto il solito e inamovibile establishment».

Lo dice Gianni Cuperlo, anche lui in corsa per la successione a Enrico Letta. l’establishmente di cui parla è «quello che ha passato ogni temporale senza mai bagnarsi. E poi non credo al partito dei soli amministratori. Il doppio incarico, come ha dimostrato il caso Zingaretti, non funziona. Dobbiamo coinvolgere soprattutto gli amministrati. Il Pd va rifondato e aperto ai movimenti, alla società».

«Io votato alla sconfitta? No, ma questa volta la casa brucia, e ci sono battaglie che vale la pena combattere», dice ancora Cuperlo. «Ingenuo, forse», aggiunge.

A suo giudizio, il premier Giorgia Meloni è «una leader più attrezzata di Salvini. Ma la sua non è la destra delle liberalizzazioni, o quella berlusconiana del conflitto di interesse, o quella leghista delle felpe. È una destra dura, strutturata. Non è folklore; è un impianto, un’ideologia. Per batterla culturalmente dovremo mobilitare tutte le nostre risorse e farlo nella società».

Quanto al leader M5s, Giuseppe Conte, «sembra voler distruggere il Pd. Proprio come Renzi. Sono in questo congresso anche per aiutare a impedirlo». E Carlo Calenda gli è «simpatico. Ma nel Cuore girato da suo nonno, più della parte di Enrico Bottini, gli sarebbe piaciuta quella di Franti». 

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