Bonaccini (Pd): "Io ex comunista, Meloni fascista? No, e se vinco le chiederò un incontro"
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Bonaccini (Pd): "Io ex comunista, Meloni fascista? No, e se vinco le chiederò un incontro"

Bonaccini: «Il Pd rischia l'irrilevanza. Io sono per tornare alla vocazione maggioritaria. Che non significa non fare alleanze. Significa non delegare nulla a nessuno. Non delego i voti di sinistra ai 5s, né i voti moderati al Terzo polo».

Bonaccini (Pd): "Io ex comunista, Meloni fascista? No, e se vinco le chiederò un incontro"
Stefano Bonaccini
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20 Gennaio 2023 - 11.31


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Stefano Bonaccini, in una lunga intervista al Corriere della Sera, ha parlato del suo impegno verso le primarie del Pd e dei suoi progetti per l’Italia, in caso di vittoria. «Sono stato un comunista emiliano. E non ho nulla di cui vergognarmi; anzi, ne sono orgoglioso. Quando Occhetto disse che dovevamo cambiare nome e simbolo, pensai: finalmente. Il comunismo sovietico ha distrutto la libertà ma i comunisti italiani hanno contribuito a liberare il Paese. E a fare dell’Emilia una Regione tra le più ricche d’Europa, mentre nel ’46 era tra le più povere d’Italia».

Oggi c’è un pericolo fascista? «No. Meloni non è fascista. Semmai il pericolo è un sovranismo amico di Paesi che hanno torsioni autoritarie, come l’Ungheria. Giorgia Meloni è una che ha fatto la gavetta. Per lei è stata particolarmente dura, perché è una donna, e la politica italiana è molto maschilista. Se vincerò le primarie, le chiederò un incontro. Per dirle che la considererò sempre un’avversaria, mai una nemica».

Su Schlein: «L’amicizia e l’affetto non verranno mai meno. Se toccherà a me, la coinvolgerò nella segreteria. Se toccherà a lei, mi metterò a sua disposizione». Alle primarie del 26 febbraio di gente ne andrà a votare «tanta. Ci scommetto. Siamo l’unico partito a farle». 

Il Pd al 14% nei sondaggi «rischia l’irrilevanza. Io sono per tornare alla vocazione maggioritaria. Che non significa non fare alleanze. Significa non delegare nulla a nessuno. Non delego i voti di sinistra ai 5s, né i voti moderati al Terzo polo. Vogliamo andare a prenderceli noi. Se Conte è così di sinistra, non si presenterà più da solo; perché così diventa il migliore alleato della destra. Noi dobbiamo studiare Gramsci, Gobetti, Dossetti, Bobbio, e nello stesso tempo dobbiamo saper parlare come la gente al bar». 

In mattinata, sul suo profilo Fb, Bonaccini ha pubblicato il suo programma elettorale dal punto di vista climatico e ambientale.

«Se sarò eletto segretario il Pd si impegnerà per: 1. una legge nazionale per la protezione del clima; 2. una legge nazionale che preveda consumo di suolo a saldo zero e incentivi la rigenerazione urbana; 3. stop all’abusivismo edilizio: il territorio va protetto, non ferito; 4. un grande piano nazionale di cura del territorio: ogni anno l’Italia spende più per riparare i danni che per prevenire il dissesto, è un’equazione che va ribaltata immediatamente; 5. 60 milioni di alberi in più per l’Italia, uno per ogni cittadino: l’Italia respira; 6. norme più semplici per l’installazione di impianti per rinnovabili (fotovoltaici, eolici, ecc.)».

«7. comunità energetiche per tutti i cittadini e le imprese; 8. sistemi premiali per le imprese che riducono emissioni anche attraverso un mercato di crediti per servizi ecosostenibili; 9. un grande piano di economia circolare in grado di creare nuove filiere, che abbatta la produzione di rifiuti, generi autosufficienza per ogni regione attraverso impianti moderni e sostenibili e permetta il superamento del conferimento in discarica; 10. investimenti per la qualità dell’aria nei bacini più inquinati agendo in modo integrale su riscaldamento, agricoltura e mobilità, imprimendo una accelerazione verso la neutralità carbonica; 11. un piano nazionale delle acque per accrescere la resilienza del Paese e contrastare la siccità; 12. depurazione delle acque al 100% su tutto il territorio nazionale e mai più scarichi fuori norma; 13. completamento delle grandi infrastrutture per mobilità sostenibile, con riequilibrio per il Mezzogiorno, e un grande piano per la mobilità sostenibile nelle città, al passo con le esperienze europee più avanzate».

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