Landini (Cgil): "Abbiamo chiesto al governo di cambiare e non ci ha ascoltato, c'è malessere sociale"
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Landini (Cgil): "Abbiamo chiesto al governo di cambiare e non ci ha ascoltato, c'è malessere sociale"

«Prima dello sciopero dei benzinai c'è stato lo sciopero che abbiamo fatto noi e la Uil a dicembre. Certo che è un segnale di malessere sociale evidente. E in questo caso sono anche evidenti i limiti e gli errori che lo stesso Governo ha fatto».

Landini (Cgil): "Abbiamo chiesto al governo di cambiare e non ci ha ascoltato, c'è malessere sociale"
Maurizio Landini
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13 Gennaio 2023 - 12.25


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Maurizio Landini ha partecipato al congresso della Cgil di Bologna, un’occasione per tornare a criticare la scellerata manovra del governo Meloni.

«Noi abbiamo chiesto in modo molto esplicito al Governo di cambiare. Non ci ha ascoltato, non ha voluto discutere con noi e oggi si stanno vedendo i risultati. È chiaro che per quello che ci riguarda bisogna fare una vera riforma fiscale subito, c’è bisogno di un contributo di solidarietà».

«Oggi bisogna andare a prendere i soldi dove sono, c’è bisogno di fare una riforma fiscale che combatta l’evasione fiscale, abbiamo più di 100 miliardi di evasione e che aumenti il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Poi l’altro nostro grande problema è la precarietà nel lavoro in un Paese in cui si continua a morire sul lavoro».

«Prima dello sciopero dei benzinai c’è stato lo sciopero che abbiamo fatto noi e la Uil a dicembre. Certo che è un segnale di malessere sociale evidente. E in questo caso sono anche evidenti i limiti e gli errori che lo stesso Governo ha fatto».

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«Nessuno mette in discussione che chi è al Governo ha vinto le elezioni e ha il diritto di governare ma se andiamo a vedere i numeri uno dovrebbe avere anche questa percezione: chi ha votato il Governo sono 12,5 milioni e mezzo di italiani, chi ha votato i partiti che non sono al Governo sono 15 milioni e ci sono 18 milioni di persone che a votare non ci sono andate, non c’è nessuno che da solo può dire di rappresentare tutto il Paese e pensare di utilizzare quel voto».

«Quando metà dei cittadini italiani a votare non è andata vuol dire che non ti stai assumendo la responsabilità di governare tenendo conto l’interesse di tutti. E c’è bisogno di coinvolgere il sindacato – ha concluso – non perché siamo belli e simpatici ma perché rappresentiamo milioni di persone e chi tiene in piedi il Paese».

«Nel nostro Paese, l’87% non arriva a 35mila euro lordi e hai quasi 10 milioni di persone che, pur lavorando, sono povere perché non arrivano a 15/20mila euro all’anno: lì c’è da fare interventi subito, c’è da cambiare la situazione e quindi bisogna cambiare le politiche economiche e sociali sbagliate che nella legge di bilancio sono state fatte».

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