Superbonus, Patuanelli (M5s): "Giorgia Meloni è contro le imprese, ha dato numeri non plausibili"
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Superbonus, Patuanelli (M5s): "Giorgia Meloni è contro le imprese, ha dato numeri non plausibili"

Il governo Meloni ha deciso di smontare e di rivedere il Superbonus edilizio del 110%, che passerà al 90%. Una decisione che Giorgia Meloni ha motivato con l'eccessivo peso sulle finanze dello Stato.

Superbonus, Patuanelli (M5s): "Giorgia Meloni è contro le imprese, ha dato numeri non plausibili"
Stefano Patuanelli
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11 Novembre 2022 - 14.38


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Il governo Meloni ha deciso di smontare e di rivedere il Superbonus edilizio del 110%, che passerà al 90%. Una decisione che Giorgia Meloni ha motivato con l’eccessivo peso sulle finanze dello Stato. Non è dello stesso avviso Stefano Patuanelli, senatore del M5s ed ex ministro dello Sviluppo economico, che su Facebook ha condiviso una dettagliata analisi del provvedimento appena approvato.

«Questo Governo ha uno spirito anti-impresa, che premia gli evasori e insulta gli imprenditori onesti del nostro Paese. Sul Superbonus si è detto e si sta dicendo di tutto, purtroppo quasi sempre dando aria alla bocca e senza avere una coscienza reale di cosa sia questo strumento, di quali sono le sue finalità e dei numeri che ha generato e dell’impulso che ha dato ad uno dei principali settori industriali del nostro Paese: l’edilizia. Siamo passati dalla `più grande truffa della storia´ alla misura `più costosa della storia´ e la rappresentazione fatta dal centro-destra è davvero triste, nei contenuti e nei numeri».

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«Il ritorno economico della misura – riporta l’ex ministro – è stato ampiamente certificato dallo studio indipendente di Nomisma, che recita così: `Il 110% genera un valore economico di 124,8 miliardi di euro sull’economia nazionale, a fronte dei 38,7 investiti. Di questi, 56,1 miliardi di effetto diretto, 25,3 di effetto indiretto e 43,4 per l’indotto´. Pensiamo anche alle centinaia di migliaia di posti di lavoro generati e al risparmio sulle casse dello Stato da minor cassa integrazione e disoccupazione. I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate hanno poi confermato la bontà del sistema di controlli che sottende il meccanismo del 110%, considerato dal centro-destra (come cambia il mondo) troppo burocratico nelle sue battute iniziali».

«Il Superbonus ha certamente il pregio di garantire la possibilità a tutti, anche a chi non ha un reddito adeguato, di eseguire interventi di riqualificazione energetica del proprio immobile, ma non è, in prima istanza, una misura sociale: serve per sprecare meno energia».

«Dire poi che il Superbonus ha generato un “buco” nelle casse dello Stato non ha dunque alcun senso plausibile – prosegue il senatore M5S -, semplicemente perché ha risposto ad una domanda di lavoro ad alto moltiplicatore che ci ha permesso di agganciare una solida ripresa economica di cui tutti si sono vantati, omettendo sempre chi l’ha realizzata. Con questo ragionamento a dir poco bizzarro qualsiasi spesa dello Stato genera un buco, dato che non tiene conto dell’effetto sull’economia reale. E allora, con quale prospettiva consegniamo agli imprenditori un quadro regolatorio in grado di sviluppare gli investimenti?».

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«Il Superbonus 110% funzionava prima che qualcuno decidesse che la misura dovesse essere abbattuta, continuando a cambiare il quadro in corsa e portando a decine di modifiche rivelatesi poi controproducenti. O meglio, che hanno prodotto la morte di una misura che ha avuto l’unica colpa di essere stata scritta dal MoVimento 5 Stelle. Il Governo smetta di essere così marcatamente anti-impresa, lasci lavorare gli imprenditori onesti e non faccia favori agli evasori fiscali. Altrimenti, al termine di questi 5 anni, ci ritroveremo non solo isolati in Europa, ma anche con un Paese bloccato in cui nessuno investe capitali», conclude Patuanelli.

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