Governo Meloni, reazionario e che già sta portando l’Italia ai margini dell’Europa con le sue posizioni propagandistiche modello Orban.
«Non c’è nessun compiacimento nel vedere l’Italia presa a schiaffi da una nazione amica come la Francia ma avevamo capito fin da subito in quei giorni, nel porto di Catania, che si stava mettendo in campo un’operazione inutilmente crudele e dannosa che macchiava di infamia il nostro Paese di fronte alla comunità internazionale».
Lo ha detto il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano, sullo scontro tra Italia e Francia sui migranti.
«Nei giorni scorsi avevano esultato per l’accoglienza di Giorgia Meloni a Bruxelles, due giorni dopo l’Italia è stata richiamata al rispetto delle norme internazionali. Come fossimo l’Ungheria», dice l’esponente Pd. «Temevamo che il governo Meloni, che sembra ormai il governo Salvini, ci riportasse indietro facendoci scivolare verso Visegrad. Nessuno però credeva avvenisse in due settimane».
«A Catania – afferma – ho visto l’Italia scadere al grado zero dei diritti, perché quando si arriva all’arbitrio della selezione, al tu sì tu no, nessuno può dirsi al sicuro».
Provenzano si dice «molto preoccupato» dalla «incapacità della minoranza di fare fronte comune anche davanti a casi enormi», e aggiunge: «quanto a Conte, il suo silenzio è stato eloquente. Capisco l’imbarazzo di un premier che ha firmato i decreti Salvini e ricordo la fatica che abbiamo fatto noi per modificarli, ma di fronte a quello che è accaduto a Catania, se dichiari di collocarti nel capo progressista, non puoi tacere».
Il Pd si è diviso sugli accordi con la guardia costiera libica, e il vicesegretario ammette che c’è un questione da risolvere una volta per tutte anche nel Partito: «Le contraddizioni che ci portiamo dietro dalla gestione Minniti pesano ancora».
Argomenti: governo meloni