Valditara si difende dopo la lettera agli Studenti: "Mio padre era partigiano, io sono amico di Israele"
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Valditara si difende dopo la lettera agli Studenti: "Mio padre era partigiano, io sono amico di Israele"

Giuseppe Valditara: "Sono figlio di un partigiano della Brigata Garibaldi, non accetto lezioni da chi non ha mai rischiato la vita per combattere il nazismo. C'è chi è amico di Israele e chi è amico di Hamas. Io sono amico di Israele".

Valditara si difende dopo la lettera agli Studenti: "Mio padre era partigiano, io sono amico di Israele"
Giuseppe Valditara
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10 Novembre 2022 - 11.02


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Nel governo Meloni c’è spazio anche per un ministro dell’Istruzione (e del Merito) che nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino ha voluto dare una lezione sul comunismo agli studenti italiani, con una lettera inviata a ogni istituto del nostro Paese.

«Non vedo il problema, sono figlio di un partigiano della Brigata Garibaldi, non accetto lezioni da chi non ha mai rischiato la vita per combattere il nazismo. C’è chi è amico di Israele e chi è amico di Hamas. Io sono amico di Israele» sottolinea Giuseppe Valditara a La Repubblica dopo le polemiche per la sua lettera agli studenti sulla caduta del muro di Berlino.

Nell’intervista, il ministro annuncia un «piano strategico sull’orientamento», con la possibilità di docenti tutor per «seguire più da vicino i ragazzi in difficoltà e valorizzare chi è molto bravo e sta stretto nel programma».

Al ministro viene chiesto se immagini una scuola sul modello anglosassone, con il lavoro come fine prioritario. «No – afferma Valditara – la scuola deve formare innanzitutto la persona e consentire a ogni studente di realizzarsi nella vita, che si tratti di studi liceali o tecnico-professionali. Il lavoro è un mezzo per la formazione della persona. L’istruzione tecnica e professionale deve offrire profili che corrispondano sempre più alle propensioni dei ragazzi e alle richieste delle imprese. Qui la sinistra non ha mai avuto la lucidità nel prendere atto che non siamo tutti uguali».

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Da qui la «piattaforma nazionale per orientare le famiglie e gli studenti». «Scriverò a breve a chi ha figli in terza media indicando i dati che devono conoscere per poter fare scelte consapevoli per non bruciare possibilità di successo lavorativo dei figli», spiega Valditara.

«Insisterò sulla formazione dei docenti all’orientamento affinché diventino consiglieri delle famiglie – aggiunge -. Tocca loro tirar fuori il meglio da ogni studente: fissate le competenze minime, la loro realizzazione nella vita dipende dalla valorizzazione dei loro talenti che si può perseguire con una didattica personalizzata. Per potenziarla dobbiamo riflettere sulla opportunità di introdurre in ogni istituto la figura di docente tutor».

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