Segre sulla Marcia su Roma: "28 ottobre inizio del fascismo data funesta della storia italiana"
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Segre sulla Marcia su Roma: "28 ottobre inizio del fascismo data funesta della storia italiana"

La senatrice a vita Liliana Segre, in una lettera che sarà letta domani, in piazza del Plebiscito a Napoli, in occasione della manifestazione per la pace, organizzata dalla Regione Campania.

Segre sulla Marcia su Roma: "28 ottobre inizio del fascismo data funesta della storia italiana"
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27 Ottobre 2022 - 14.33


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I fascisti sono tra di noi ma tutti fanno finta di non vederli. «Il 28 ottobre, giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta marcia su Roma. Una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale del secolo scorso».

Lo scrive la senatrice a vita Liliana Segre, in una lettera che sarà letta domani, in piazza del Plebiscito a Napoli, in occasione della manifestazione per la pace, organizzata dalla Regione Campania.

«Perché impegno per la pace, per la democrazia e contro il fascismo e il totalitarismo devono sempre andare insieme, elementi indispensabili di una piena coscienza civile», afferma la senatrice.

La manifestazione per la pace

 «Saluto con vero piacere l’iniziativa tesa a raggiungere la pace nella martoriata terra ucraina», che «si svolgerà nel giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta Marcia su Roma, una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale del secolo scorso». È un passaggio della lettera inviata dalla senatrice a vita, Liliana Segre, agli organizzatori della manifestazione per la pace e cessate il fuoco in Ucraina, promossa dalla Regione Campania e in programma domani in piazza del Plebiscito a Napoli. «Impegno per la pace, per la democrazia e contro il fascismo e il totalitarismo devono sempre andare insieme – sottolinea Segre nella missiva che sarà letta domani, all’apertura della manifestazione – elementi indispensabili di una piena coscienza civile». Quanto al conflitto ucraino, Segre rimarca che «c’è un aggressore e un aggredito».

Non si può non essere senza ambiguità dalla parte dell’Ucraina e delle sue istituzioni, delle donne e degli uomini, bambine e bambini, vittime di una sanguinosa aggressione – aggiunge Liliana Segre – la pace va certo perseguita. Occorre fermare le morti e le distruzioni, non vogliamo più vedere città bombardate, persone che fuggono a migliaia, infrastrutture, raccolti, centrali nucleari ed elettriche distrutte o messe a serio rischio”. Anche la minaccia del ricorso ad armi nucleari tattiche da parte della Russia, prosegue, è «un incubo che la comunità internazionale deve cercare di scongiurare in ogni modo».

«Per questo – spiega – occorre puntare a un cessate il fuoco e all’inizio di veri e seri colloqui di pace». Segre dice di condividere, quindi, la proposta che sta alla base della manifestazione, ovvero la necessità di indire una conferenza di pace «sotto l’egida dell’Onu, che coinvolga, con l’Europa, anche gli Usa e la Cina. Deve trattarsi però di una pace giusta, che rispetti il diritto dell’Ucraina all’integrità e alla dignità nazionale e garantisca a tutta l’Europa orientale un futuro assetto di pace e di convivenza fra diversi», conclude. 

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