Calenda critica Meloni: "Non è pronta a governare e ha una squadra modestissima"
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Calenda critica Meloni: "Non è pronta a governare e ha una squadra modestissima"

Il leader di Azione Carlo Calenda lancia segnali di apertura al governo reazionario ma nello stesso tempo ne segnala l'inadeguatezza. E al Pd dice...

Calenda critica Meloni: "Non è pronta a governare e ha una squadra modestissima"
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26 Ottobre 2022 - 10.51


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Il Terzo Polo critica il governo reazionario che ha dentro amici di Putin (Salvini) razzisti e islamofobi (Calderoli) oscurantisti (Roccella) e vecchi arnesi del passato, gli stessi che hanno portato l’Italia sull’orlo della bancarotta e si dimisero senza nemmeno essere stati sfiduciati dal parlamento. Ma nello stesso tempo lancia messaggi si apertura.

Giorgia Meloni ha fatto «un’infinita lista della spesa con dentro tutti i mali italiani, ma senza una traccia sul `come´ fare le cose. Non c’è alcuna scelta, né idea di Paese». Lo dice Carlo Calenda, leader di Azione, secondo il quale è tempo che «le opposizioni battano un colpo» e che «Letta si svegli: è un mese che lo cerco, ma non risponde, fa l’offeso». La politica «non si fa con i rancori – aggiunge Calenda -. Se vuoi unire l’opposizione, inizia a fare due chiacchiere con chi ti parla, anziché inseguire Conte che manco ti rivolge il saluto».

Per Calenda, il discorso della premier era «pieno di titoli ma vuoto di contenuti e di proposte per l’Italia». Pareva «più un comizio da leader dell’opposizione che da capo del governo». Comunque a Calenda è piaciuta «la nettezza sul posizionamento atlantico e sul fascismo». Populisti e sovranisti «usano sempre l’estremismo verbale come strumento di marketing per intercettare il consenso e poi quando arrivano al governo sembrano tutti Mario Monti. Meloni è la prova che non c’è alcun allarme democratico».

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Il rischio per l’Italia, secondo Calenda, è «il galleggiamento. Il discorso di oggi (ieri per chi legge, ndr) dimostra che lei non è pronta per le terribili sfide che abbiamo davanti. E ha pure una squadra modestissima». L’Italia «è già in recessione, ha bisogno di scelte: i soldi li metteranno sull’ energia o sulla flat tax, sulle pensioni o sull’istruzione? Non si sa».

Calenda è inoltre contrario al presidenzialismo: «Penso che l’unica figura di garanzia in questo Paese sia il presidente della Repubblica, ci manca solo che leviamo pure quella». Quella del Terzo Polo sarà «un’opposizione ferma, ma non ideologica né pregiudiziale ». Ci sono margini per coordinarsi con i Dem, «a patto che il Pd ritrovi la voce su questioni importanti». Letta «non può continuare a fingersi morto». Più difficile l’alleanza con il M5s: «Non la pensiamo allo stesso modo su nulla».

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