L’amara verità è che Berlusconi in quasi trent’anni ha fatto fuori tutti (o quasi)
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L’amara verità è che Berlusconi in quasi trent’anni ha fatto fuori tutti (o quasi)

L’unico che ha saputo sconfiggerlo in questi trent’anni è stato Romano Prodi, ma Prodi lo ha semplicemente disinnescato per un certo periodo, per poi vederlo tornare alla ribalta con ogni mezzo.

L’amara verità è che Berlusconi in quasi trent’anni ha fatto fuori tutti (o quasi)
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David Grieco Modifica articolo

20 Ottobre 2022 - 16.08


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C’è ben poco da rallegrarsi nell’assistere allo spettacolo devastante di Silvio Berlusconi che fa saltare il banco della destra proprio durante le consultazioni che porteranno al Governo Meloni. Non possiamo far finta di non ricordare che Berlusconi, in quasi trent’anni, ha devastato la sinistra e l’ha lentamente condotta a quel declino che in questo momento appare fin troppo clamorosamente evidente.

Quando nel 1994 Silvio Berlusconi scese in campo e vinse a mani basse le elezioni, fece un sol boccone di Achille Occhetto. Poi più avanti sparecchiò Massimo D’Alema, quindi Walter Veltroni, e persino lo stesso Bettino Craxi che gli aveva spianato la strada. Senza contare Gianfranco Fini, prima sdoganato dall’eredità del fascismo e subito dopo cacciato via su due piedi come si usa fare con la servitù.

L’unico che ha saputo sconfiggerlo in questi trent’anni è stato Romano Prodi, ma Prodi lo ha semplicemente disinnescato per un certo periodo, per poi vederlo tornare alla ribalta con ogni mezzo.

L’altro che lo ha fermato è stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo fece cadere nel 2011 per rimpiazzarlo con Monti. Ma sta di fatto che oggi Monti è un pacifico senatore a vita, mentre Berlusconi è di nuovo un senatore regolarmente eletto, che tiene in scacco la maggioranza.

È difficile raccontare Silvio Berlusconi e il modo in cui ha segnato la storia del nostro paese negli ultimi trent’anni. Ci hanno provato al cinema i nostri due registi più importanti, Nanni Moretti (“Il caimano”, 2006) e Paolo Sorrentino (“Loro 1” e “Loro 2”, 2018) ma nemmeno loro ci sono riusciti perché quei film non possono certo considerarsi tra i loro migliori. Ora sulla strada del caimano c’è Giorgia Meloni, che non può liberarsi di lui perché le verrebbe meno la maggioranza per governare.

La realtà è che a 86 anni, Silvio Berlusconi è sempre più forte e l’Italia, a sinistra come a destra, è sempre più debole. E il fatto che per vederlo sparire una volta per tutte si debba sperare nella condanna di un processo interminabile come quello detto “delle Olgettine” è mortificante per tutti noi prima ancora che per lui.

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