Letta duro con la destra: "L'elezione di La Russa e Fontana ha una logica perversa"
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Letta duro con la destra: "L'elezione di La Russa e Fontana ha una logica perversa"

Enrico Letta è tornato sull'elezione di La Russa e Fontana sottolineando che le scelte fatte rappresentano dei messaggi allarmanti anche per il resto dell'Europa.

Letta duro con la destra: "L'elezione di La Russa e Fontana ha una logica perversa"
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15 Ottobre 2022 - 18.03


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Qual è la meraviglia? Giorgia Meloni è quella di Vox, è quella del blocco navale, è quella della (inesistente) invasione dei migranti. È quella che ha attaccato tutte le misure anti-covid che hanno salvato la vita a decine di migliaia di italiani (fonti dell’Iss) e talora ha avuto parole sprezzanti verso Mattarella.

Ed è quella che nei giorni scorsi è tornata a celebrare i franchisti spagnoli di Vox e a dire che l’Italia farà come la Polonia. E allora?

Adesso è scontro aperto fra maggioranza e opposizione sulle scelte del centrodestra per le presidenze di Camera e Senato. Ieri, il segretario del Pd aveva parlato senza mezza termini di «sfregio che l’Italia non merita», commentando l’elezione di Lorenzo Fontana allo scranno più alto di Montecitorio.

E oggi Enrico Letta torna sull’argomento sottolineando che le scelte fatte rappresentano dei messaggi allarmanti anche per il resto dell’Europa. Letta lo spiega da Berlino, dove partecipa al congresso del Pse, un appuntamento incentrato tutto sui temi dell’Europa e sul ruolo dei socialisti e democratici europei.

Per il leader dem è «una logica perversa» quella che ha portato alla scelta di La Russa e Fontana, «che va contro l’interesse del Paese». Nessuna possibilità, dunque, di aprire un canale di comunicazione tra maggioranza e opposizione.

Giorgia Meloni, pur senza citare esplicitamente il Pd, critica «diversi esponenti politici» che «hanno deciso di rendere» Ignazio La Russa «un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico. E così», sottolinea, «accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere».  Il vittimismo di Giorgia Meloni non ha testo. Vedere le sedi dei partiti e delle associazioni di sinistra minacciate e vedere le sedi e i monumenti partigiani vandalizzati.

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