Saluto fascista, la destra boccia la mozione di censura a Romano La Russa. Il Pd: "Indifendibili"
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Saluto fascista, la destra boccia la mozione di censura a Romano La Russa. Il Pd: "Indifendibili"

Romano La Russa "assolto" dai colleghi della destra sul saluto romano che aveva fatto durante il funerale di Alberto Stabilini. "Attacchi isterici". La risposta del Pd: "Avete difeso l'indifendibile".

Saluto fascista, la destra boccia la mozione di censura a Romano La Russa. Il Pd: "Indifendibili"
Il saluto romano di La Russa.
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4 Ottobre 2022 - 14.45


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Romano La Russa, fratello del senatore di Fdi Ignazio e assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale della Regione Lombardia, ha parlato al termine della seduta consiliare di questa mattina, che ha sancito la bocciatura della mozione di censura nei suoi confronti (24 voti a favore, 46 contrari, 1 astenuto).
La Russa aveva fatto un saluto romano durante il funerale di Alberto Stabilini.

«Esprimo tutta la mia soddisfazione per il risultato ottenuto, un’ulteriore riprova della solidità e compattezza della maggioranza. A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare di cuore i colleghi per gli interventi a mio sostegno in Aula e per le manifestazioni di affetto e amicizia. Una dimostrazione di solidarietà che ha oscurato gli isterici e ingiustificati attacchi dell’opposizione, che si è dimostrata a corto di argomentazioni serie. Adesso concentriamo i nostri sforzi sul lavoro che ci aspetta, lasciandoci alle spalle ogni polemica e collaborando tutti insieme, maggioranza e minoranza, per il bene della Regione e dei cittadini lombardi».

La risposta sdegnata del Pd, tramite Fabio Pizzul, capogruppo in Regione Lombardia “Questo voto del centrodestra lombardo è una difesa d?ufficio dell?indifendibile. Nelle giustificazioni che l’assessore La Russa ha dato dopo la diffusione del video del suo braccio teso ha detto che si scusava con chi si fosse sentito incomprensibilmente offeso. Un avverbio che colpisce e dice tutta l?incomprensione della gravità di un gesto come quello. È la parola di chi non si rende conto che anche solo evocare gesti che fanno riferimento al fascismo è totalmente inopportuno e incompatibile con una carica pubblica. Il fascismo non è solo un periodo storico passato e drammatico per l’Italia, è anche uno spettro che continua ad aleggiare sul nostro presente, con forme differenti ma non per questo meno insidiose”.

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