Sondaggi politici: FdI avanti, il Pd non molla e M5s risale
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Sondaggi politici: FdI avanti, il Pd non molla e M5s risale

Sono i dati emersi nell'ultimo sondaggio sulle elezioni del 25 settembre di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera.

Sondaggi politici:  FdI avanti, il Pd non molla e M5s risale
Meloni e Letta
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1 Settembre 2022 - 17.33


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Sondaggi politici, poche modifiche sostanziali. Nelle intenzioni di voto, il partito di Giorgia Meloni si attesta al 24% (+0,7 punti da fine luglio), mentre il Pd è al 23%. La Lega è stabile al 13,4% mentre il M5s, appaiato al 13,4%, cresce però di oltre 2 punti. In progressione anche il Terzo Polo di Azione/Italia Viva al 5%, mentre Forza Italia cala di un punto percentuale ed è all’8%. Completano il quadro Sinistra/Verdi al 4,1%, Italexit al 3%. Secondo Pagnoncelli gli indecisi e gli astensionisti raggiungono la quota del 38,3%. E il centrodestra prevale nettamente sul centrosinistra (46,4% a 29,9%). 

I pronostici degli italiani poi premiano il partito guidato da Giorgia Meloni: il 39% prevede che Fratelli d’Italia vincerà le elezioni, contro il 13% che ritiene più probabile l’affermazione del Pd, il 7% che si aspetta il successo del M5S e di Forza Italia e il 5% che indica la Lega, mentre il 29% non è in grado di fare una previsione. Pagnoncelli sottolinea che l’ottimismo è più elevato tra gli elettori del centrodestra (59% indica la vittoria di FdI) rispetto a quelli del centrosinistra (42% pronostica la vittoria del Partito democratico contro il 34% che prevede la vittoria di Fratelli d’Italia). Si tratta di un dato che, secondo il sondaggista, potrebbe in prospettiva avvantaggiare Giorgia Meloni, perché solitamente la maggior parte degli elettori incerti sale sul carro dei presunti vincitori.

Leggi anche:  Sondaggi politici, la Lega sprofonda mentre cala la fiducia nel governo Meloni: ecco i nuovi dati

Pagnoncelli nel sondaggio indaga anche l’interesse per la campagna elettorale, che vede gli italiani divisi. Il 51% finora l’ha seguita poco (18%) o per nulla (33%, cioè un elettore su tre!), mentre il 49% l’ha seguita molto (22%) o almeno in parte (27%). In prospettiva la situazione non sembra destinata a migliorare in misura significativa, dato che nelle prossime settimane a fronte del 29% che ritiene di accrescere l’interesse, c’è un 20% convinto che la sua attenzione scemerà. Lo scarso interesse va di pari passo con la scarsa informazione. Ad oggi poco più di un italiano su due (53%) dichiara di conoscere almeno in parte le coalizioni e i partiti che si presentano alle elezioni, mentre il 47% conosce poco o non conosce per nulla l’offerta politica. Quanto ai candidati del proprio collegio, il 37% non ne conosce nessuno, il 47% qualcuno e solo il 16% ne conosce la maggior parte. 

L’ultimo dato rilevante è la crescita dell’apprezzamento degli elettori nei confronti di Draghi e dell’esecutivo, dopo le dimissioni del premier. Rispetto a fine luglio l’indice di gradimento aumenta di cinque punti per il governo e per il presidente del Consiglio, attestandosi rispettivamente a 63 e 67, valori molto vicini a quelli di inizio mandato e di poco inferiori a quelli ottenuti al termine della campagna vaccinale, nei mesi di giugno e luglio dello scorso anno.

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