Sergio Cofferati è stato forse l’ultimo vero protagonista di una stagione “calda” a sinistra, durante il suo periodo a capo della Cgil. Oggi, l’ex sindaco di Bologna ci tiene a sottolineare che non ha tessere di partito ma, non per questo, disdegna di entrare nell’analisi politica attuale. Cofferati ha parlato del M5s e del riposizionamento a cui tende Giuseppe Conte. E un paragone irricevibile con la sinistra francese. “Conte con Melenchon non c’entra nulla. Il Movimento 5 Stelle non ha nulla a che spartire con La France Insoumise. La loro storia non ha punti di convergenza”.
Lo dice in un’ intervista a Qn Sergio Cofferati, parlando delle elezioni. “Il leader della sinistra francese e il suo schieramento hanno origini e modalità operative diverse – sottolinea – ho molti dubbi che i 5 stelle riescano a rappresentare bisogni e interessi come il leader della sinistra sta facendo in Francia”.
Parlando del campo progressista lanciato da Letta evidenzia: “Più che campo, lo chiamerei area altrimenti con tutti questi campi ci confondiamo. Letta comunque ha dato una prospettiva utile e importante che punta a dare il massimo di unità possibile all’area progressista”.
Da ex primo cittadino definisce apprezzabile “l’attenzione nei confronti dei sindaci de parte del segretario Pd – commenta – quello che succede nelle città, nei centri urbani e nei piccoli paesi ha sempre avuto molta influenza sulla politica nazionale”. Cofferati non farà parte dei Democratici e progressisti: “Non sono iscritto a nessun partito, ma darò il mio contributo – evidenzia – l’area progressista deve costruire un suo progetto con valori di riferimento forti. E proposte politiche coerenti”.