La spaccatura che si è prodotta nel centrodestra, con la caduta del governo Draghi, continua a far sentire i propri effetti. E’ dura la critica ai suoi compagni di viaggio di Giovanni Toti, leader di Italia al Centro.
“L’imbarazzo è il mio, con alleati che hanno deciso di sfiduciare il premier italiano più apprezzato nel mondo”. Intervistato da La Stampa, il presidente della Liguria pensa che “la foga di anticipare il voto che ci sarebbe stato in primavera sia un’azione sconsiderata. Generata da Conte ma determinata dagli amici del centrodestra che hanno posto condizioni inaccettabili”.
Cosa farà ora il suo partito dipende da “cosa fanno tutti gli altri, come si muovono”. Dopotutto “da soli contiamo relativamente. Di certo per noi la stella polare è l’Agenda Draghi”.
Il 25 settembre gli italiani andranno a votare “avendo ben presente che cosa hanno perduto in termini di tranquillità, di opportunità e di occasioni con la caduta del governo Draghi. E anche a chi imputarne la responsabilità”.
Far cadere Draghi è stato un “gol di rapina. Non credo che gli italiani lo abbiano apprezzato e lo apprezzeranno nelle urne”. Il centrodestra “gli unici posti dove ha vinto qualche cosa è grazie ad un modello Liguria che ha visto un allargamento del centrodestra a componenti civiche e riformiste”.