Enrico Letta ha bisogno di un 'avvocato' del diavolo che lo consigli ad avere più coraggio con il marchio del Pd
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Enrico Letta ha bisogno di un 'avvocato' del diavolo che lo consigli ad avere più coraggio con il marchio del Pd

È quello di cui avrebbe bisogno oggi Enrico Letta, dopo l’ubriacatura di molti dirigenti dem a seguito dei ballottaggi di domenica.

Enrico Letta ha bisogno di un 'avvocato' del diavolo che lo consigli ad avere più coraggio con il marchio del Pd
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28 Giugno 2022 - 16.26


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Papa Sisto V nel 1583 istituì la figura dell’avvocato del diavolo, che in pratica era una persona incaricata da Santa Romana Chiesa di apportare argomenti che mettessero in discussione le virtù e i miracoli dei candidati alla canonizzazione durante il processo d’indagine.


È quello di cui avrebbe bisogno oggi Enrico Letta, dopo l’ubriacatura di molti dirigenti dem a seguito dei ballottaggi di domenica.


La prima cosa che un avvocato del diavolo di buon livello, il Pd ne ha molti disponibili nelle università e nelle redazioni giornalistiche, ricorderebbe al segretario è che il Rosatellum, ovvero l’attuale legge elettorale, non prevede il secondo turno. Ovvero basta letteralmente un voto in più in ogni singolo collegio per aggiudicarselo.
Un buon avvocato del diavolo finirebbe il ragionamento sottolineando i dati disponibili in questo momento, ovvero che il centrodestra è stabilmente in maggioranza in questo Paese e che Meloni e Salvini, per quanto sprovveduti possano esseri, non faranno al centrosinistra il regalo di presentarsi divisi.


Chiederebbe poi al povero Letta se in ogni collegio il Pd ha a disposizione un Damiano Tommasi, in grado di stracciare i suoi competitor con finte e serpentine.


Perché per dirla tutta nessun Ct metterebbe in prima squadra giocatori bolsi come Giuseppe Conte e Roberto Speranza, per di più con la fascia di capitani.


Ed allora perché insistere nell’errore? Venerdì, complice la festa di area dem, quindi di Franceschini, nuovo incontro a tre, Letta, Conte, Speranza; a luglio inoltrato poi primarie con il M5S in Sicilia.


È consapevole il segretario del Pd che con il divieto al terzo mandato emanato da Beppe Grillo, Conte vivrà una nuova diaspora a favore di Di Maio e raggiungerà in breve tempo le percentuali di Leu?


Un buon avvocato del diavolo passerebbe ora alla fase dei consigli e pretenderebbe dal Ct Enrico Letta di togliere almeno le fasce da capitani e di avere più coraggio con il marchio di origine del Pd, i suoi colori sociali.
È la responsabilità il ‘campo largo’ del Pd, è l’autorevolezza di Mario Draghi, l’alleanza del centrosinistra. Una alleanza aperta a tutti quelli che giocano con la maglia dell’Europa, sapendo che i 5 stelle arriveranno al ‘23 senza più fiato nei polmoni.

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