Laura Boldrini critica il governo: "Non partecipa alla Conferenza sul Trattato per la proibizione delle armi nucleari"
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Laura Boldrini critica il governo: "Non partecipa alla Conferenza sul Trattato per la proibizione delle armi nucleari"

Laura Boldrini: "Difficile comprendere la ragione per cui il governo italiano abbia scelto di non partecipare alla conferenza di Vienna sul TPNW neanche in veste di Paese osservatore"

Laura Boldrini critica il governo: "Non partecipa alla Conferenza sul Trattato per la proibizione delle armi nucleari"
Laura Boldrini
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20 Giugno 2022 - 19.21


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Una critica al governo per una scelta davvero incomprensibile. L’Italia deve favorire la pace in tutti i modi.

“Il rischio nucleare è diventato concreto. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, le minacce pronunciate da Putin hanno dimostrato che l’utilizzo delle armi nucleari non è una lontana ipotesi. Anche per questo era importante partecipare alla Conferenza sul Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW): proprio perché oggi esiste, purtroppo, l’evenienza di un loro utilizzo. Se questa evenienza non ci fosse, Putin non potrebbe tenere il mondo con il fiato sospeso».

 Lo ha detto Laura Boldrini, intervenendo alla conferenza dei parlamentari, in occasione della prima conferenza degli Stati parte del Trattato per la proibizione delle armi nucleari. 

L’aumento dei conflitti in ogni angolo del pianeta certifica inoltre – ha aggiunto l’esponente Pd – che la `deterrenza nucleare´ non è garanzia di pace e di stabilità. La comunità internazionale dovrebbe invece avere un solo obiettivo: evitare il baratro dell’estinzione del genere umano. E un modo per farlo è proibire le armi nucleari». 

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«In considerazione di tutto questo, è difficile comprendere la ragione per cui il governo italiano abbia scelto di non partecipare alla conferenza di Vienna sul TPNW neanche in veste di Paese osservatore, come invece hanno fatto molti altri Paesi membri della Nato. E questo nonostante 240 parlamentari italiani, tra cui l’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, avessero firmato nell’ottobre 2017 un appello per l’adozione del trattato». 

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