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Borghi (Pd): "Mosca ce l'ha con Guerini perché impedì lo spionaggio russo mascherato da missione umanitaria"

Il parlamentare Pd parla del marzo 2020 quando a Bergamo arrivarono militari russi per dare un aiuto sull'emergenza covid: "Guerini mise in sicurezza le infrastrutture strategiche"

Borghi (Pd): "Mosca ce l'ha con Guerini perché impedì lo spionaggio russo mascherato da missione umanitaria"

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21 Marzo 2022 - 10.33


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Guerra in Ucraina e minacce della Russia in Italia e – in particolar modo – al ministro della Difesa Guerini accusato di essere un falco che alimenta la russofobia. Un falco irriconoscente perché, stando ai ‘putiniani’, lui aveva chiesto aiuto durante la prima ondata Covid e proprio per questo c’era stata una missione russa andata a portare aiuti a Bergamo. Ma c’ una retroscena. Ossia aver evitato lo spionaggio russo.

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“Mosca non perdona a Guerini di aver agito per mettere in assoluta sicurezza le nostre infrastrutture strategiche quando nel marzo 2020 un contingente militare russo venne in Italia per l’emergenza Covid”: le minacce all’Italia “sono frutto di propaganda per oscurare il dato di realtà che il blitzkrieg è fallito”.

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Così il responsabile sicurezza del Pd, Enrico Borghi. In Italia, dice ancora, “pezzi interi dell’establishment, non solo politici, ma anche economici, finanziari, della comunicazione, hanno apertamente ammiccato al putinismo” e la missione anti Covid del 2020 “si sa che fu il risultato di una telefonata tra Conte e Putin, non conosco di più. Ma ripeto che le nostre infrastrutture tecnologiche sono state tutelate”,

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