Meloni chiude Atreju con un lugubre discorsetto reazionario (offensivo verso Mattarella)
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Meloni chiude Atreju con un lugubre discorsetto reazionario (offensivo verso Mattarella)

L'ex missina ora alla testa di Fratelli d'Italia: "Vogliamo un Capo dello Stato che faccia gli interessi della nazione e non del Pd, vogliamo un patriota"

Meloni chiude Atreju con un lugubre discorsetto reazionario (offensivo verso Mattarella)
Giorgia Meloni
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12 Dicembre 2021 - 14.05


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Un lugubre discorsetto reazionario contro i diritti Lgbt e la solfa sulla famiglia naturale, ovviamente contro i migranti e con tanto di parole acide – per quanto implicite – contro Mattarella (Vogliamo un Capo dello Stato che faccia gli interessi della nazione e non del Pd, ndr) e contro Letta presentato come uno zerbino degli interessi francesi.

Per l’elezione del presidente della Repubblica, il centrodestra “ha i numeri per essere determinante”, per cui “non accetteremo compromessi”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sul palco di Atreju. “Vogliamo un Capo dello Stato che faccia gli interessi della nazione e non del Pd, vogliamo un patriota”, ha aggiunto. Patriota è un termine del quale molti possono fregiarsi ma non gli estremisti di destra, che non sono patrioti ma semmai nemici della patria che vorrebbero riportare in un contesto autoritario, liberticida e oscuro come i loro alleati europei e come teorizza i loro beneamato Bannon, sodale di Trump, l’ispiratore del mancato golpe di Capitol Hill.

Secondo la Meloni “dobbiamo batterci per conservare e difendere la nostra sovranità nazionale”. 

Parole che, come è evidente, sono un insulto a Mattarella la cui presidenza è stata esemplare ma che per l’ex missina amica di Oban, Bannon e dei nostalgici di Franco di Vox era ‘di parte’. E questo la dice lunga sull’onestà intellettuale di questa reazionaria che se andasse al governo porterebbe indietro il paese fino nei secoli bui.

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Presidenzialismo primo passo verso l’autoritarismo

“Noi crediamo che bisogna uscire dal pantano dell’attuale sistema di elezione del presidente della Repubblica ed entrare in una Repubblica presidenziale con un presidente che risponde non a parlamentari eternamente sul mercato” ha detto la Meloni. “Non mi stupisce che sia contrario Giuseppe Conte perché, a occhio, lui non avrebbe fatto il capo del governo con l’elezione diretta e non mi stupisce che sia contrario il Pd che è lì senza mai aver vinto le elezioni A loro basta pilotare le elezioni del presidente della Repubblica per rimanere in sella, ma la pacchia è finita”, ha aggiunto.

Le mezze volgarità su Letta

+Giorgia Meloni ha poi ribadito: “Io cerco un capo dello Stato gradito agli italiani, non ai francesi, come dice la sinistra, come dice il Pd. Hanno favorito la svendita ai francesi. Palazzo Chigi è l’ufficio stampa dell’Eliseo, Enrico Letta è il Rocco Casalino di Emmanuel Macron”.

Da notare l’eleganza di aver ricambiato la cortesia di Enrico Letta di andare in quella tana di estremisti di destra con paragoni che, ovviamente, volevano essere offensivi. A dimostrazione che il segretario del Pd sbaglia a dare ‘patenti’ a chi non ha i requisiti per averle.

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Pandemia e restrizioni

Nel suo intervento a chiusura di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia che si è svolta in questi giorni a Roma, la leader del partito ha parlato anche della situazione del Covid e relative, possibili, restrizioni. “Questo è il tempo in cui si rischia di rendere vani quei sacrifici per la libertà fatti nel passato. Noi non lo faremo. Ora ogni occasione è buona per limitare la libertà di parola, di manifestazione e le libertà individuali. Ma caro Mario Draghi, avete fatto male i conti: la libertà vale anche in tempi di pandemia”, ha detto. 

Cosa fare dei soldi del Pnrr

“Vorrei dire a Draghi che è stato incaricato con la responsabilità di portare a terra il Pnrr, segnalo che siete in ritardo. Le risorse sono spalmate su diversi anni e sono a debito: non possiamo permetterci di indebitare ancora di più i nostri figli per soldi che non arrivano o per farli gestire da società straniere. Qui non ci mancano le competenze”, ha spiegato riferendosi ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia.

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Migranti e xenofobia

Al premier Draghi poi la Meloni si è “rivolta” parlando anche della questione immigrazione. “Il presidente Draghi ammette che la situazione dell’immigrazione irregolare è fuori controllo. Perché non ha firmato la lettera dei 12 governi di Paesi europei per chiedere di usare i fondi per fermare l’immigrazione di massa e chiedo a Draghi: perché il ministro Lamorgese è ancora al suo posto?”.

L’avversione agli Lgbt

“I figli non si comprano al supermercato, per poi magari abbandonarli come fossero giocattoli rotti quando non ci servono più. Questa non è modernità, è barbarie. Noi continuiamo a difendere la famiglia naturale da chi vorrebbe abolirla”, ha detto la Meloni. “Combattere la discriminazione contro gli omosessuali, non c’entra niente con l’identità biologica”, ha voluto chiarire. 

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