Lui ce l’ha con M5s, critica ferocemente il Pd che – va detto – alla fin fine vorrebbe subordinato a lui e non il contrario – non sopporta Renzi né i centristi, dice di essere alternativo a Salvini e Meloni e alla fine fine non gli restano che Berlusconi, Più Europa, e la speranza di vedere inuma giorno al suo fianco Giorgetti.
Ossia lui solo – o quasi – contro tutti.
“Il dato di fatto è il Movimento Cinquestelle è morto, perché se un partito abbandona tutte le sue idee vuole dire che nasce un’altra cosa, nasce una cosa tipo Udeur e quindi si potrebbe alleare anche con Renzi visto che hanno comportamenti analoghi”.
Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, intervistato a Forrest su Rai Radio1.
La distanza con Italia Viva
Pace con Italia Viva? “Te piacerebbe, non si somigliano gli elettori nè i percorsi politici, per recuperare consenso nell’area riformista serve coerenza, se dici mai con i Cinqueselle e poi ti allei all’ultimo sulle elezioni amministrative in 24 Comuni…”
Le critiche a Letta
“Sono d’accordo con Letta che ci debba essere una maggioranza larga per eleggere il presidente della Repubblica, ma credo che Letta si stia muovendo piuttosto male”.
“Dobbiamo chiedere a Draghi di rimanere” a Palazzo Chigi “firmando un patto di legislatura e su questo il Pd non ha proferito parola”, “teniamoci buono Draghi alla presidenza del Consiglio”, ha ribadito Calenda, per il Quirinale “abbiamo figure valide come la Cartabia” che “non è di destra ma di certo non una figura di sinistra” e “dobbiamo capire che prima o poi” ci sarà un presidente della Repubblica vicino al centrodestra.
Quanto influirà Renzi sulla scelta del futuro capo dello Stato?
“Farà la mossa del fante, dell’alfiere o la giravolta della torre… non è prevedibile a meno che anche Letta non dica che Draghi deve rimanere, a quel punto per Renzi non sarebbe possibile mettersi a fare giravolte”.