Sala: "Milano città della rivoluzione green, ora un soggetto verde più ampio"
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Sala: "Milano città della rivoluzione green, ora un soggetto verde più ampio"

Il sindaco di Milano: "Pianteremo 3 milioni di alberi e lavoreremo sul profilo energetico dei nostri palazzi"

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala
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30 Ottobre 2021 - 09.03


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Milano punta a diventare la città più ecosostenibile d’Italia, ma ci sono molte sfide che la attendono su questo tema.
Milano può diventare il “laboratorio green” dell’Italia, ma per concretizzare le promesse dell’ultima campagna elettorale c’è bisogno che gli impegni sui fondi del Pnrr siano tutti rispettati. E al momento “la velocità non è adeguata”. 
In due interviste, a La Repubblica e a Il Foglio, il sindaco di Milano Beppe Sala – appena riconfermato dal voto -rilancia la sua idea di città ma lancia anche un allarme sui tempi attuativi del Recovery Plan.
“Aumenteremo del 50% i chilometri di trasporto pubblico, dalle nuove metropolitane all’allungamento del percorso dei bus (che saranno solo elettrici) riducendo così il traffico automobilistico. Lavoreremo sul profilo energetico dei nostri palazzi e pianteremo 3 milioni di alberi entro il 2030.
Tre innovazioni che aiuteranno a cambiare l’aria”, spiega sottolineando però che “gran parte delle nostre speranze è legata al Pnrr perché con le nostre sole risorse potremo continuare ad andare verso una transizione ambientale sì, ma non dare corpo a quella rivoluzione green che la gente ci chiede”, dice a Repubblica.
“Se avremo le risorse, in dieci anni potremo cambiare radicalmente il profilo della città. Per questo i sindaci hanno bisogno di capire dal governo quanto prima come verranno assegnati i fondi europei e quando arriveranno”. E al Foglio aggiunge: “Io ho costruito la mia campagna sull’idea che con le risorse del Pnrr si potessero rigenerare le nostre città. Ora va data certezza, non solo come consistenza dei fondi, ma anche come timing di erogazione: ho l’impressione che la velocità di marcia, al momento, non sia adeguata. Ricordo che i fondi vanno integralmente impegnati entro la fine del 2023, che con i tempi della pubblica amministrazione è domani mattina”.
Una sfida anche politica, oltre che amministrative: “Non si può rinunciare all’idea che l’ambiente sia di tutti, ma deve esserci una forza politica che con più intensità delle altre può intestarsi questa battaglia. I Verdi italiani, con cui ho un dialogo, da soli non bastano. È una sfida ancora aperta”, dice ancora a Repubblica.

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