Oggi il Cdm sulla manovra di bilancio: sarà di 23,4 miliardi di euro
Top

Oggi il Cdm sulla manovra di bilancio: sarà di 23,4 miliardi di euro

Sul nodo pensioni, da quanto si apprende, si andrebbe verso quota 102 ma soltanto per un anno, il 2022

Mario Draghi
Mario Draghi
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Ottobre 2021 - 09.33


ATF

Tra la principali novità emerse dalla cabina di regia in vista del Cdm di oggi, che dovrebbe dare il via libera alla manovra di bilancio, ci sarebbe quella relativa ad un aumento dei controlli sui percettori di reddito di cittadinanza e per quanto riguarda il capitolo pensioni, quota 102 ma solo per il 2022.
Manovra che, riferiscono fonti di governo durante la riunione, vedrà confermati i saldi previsti dal Documento programmatico di bilancio, con misure in deficit per 23,4 miliardi di euro, pari all’1,245% del Pil.
Pensioni
Sul nodo pensioni, da quanto si apprende, si andrebbe verso quota 102 ma soltanto per un anno, il 2022. Allo stesso tempo verrebbe istituito un fondo per traghettare i lavoratori penalizzati dai nuovi requisiti.
Stretta anche sul fronte reddito di cittadinanza: ci saranno più controlli per limitare la concessione del RdC per chi non ne ha diritto e una progressiva riduzione dell’assegno a partire dal secondo rifiuto di una proposta di lavoro. Una decisione questa che non dispiace al M5S, che tuttavia si riserva di valutare “l’equilibrio complessivo” delle modifiche alla misura bandiera dei pentastellati.
Sei mesi per il superbonus
La cabina di regia avrebbe anche affrontato anche il tema superbonus: si va verso una proroga di sei mesi del superbonus al 110% per le villette unifamiliari, ma con un tetto Isee molto stringente, che potrebbe attestarsi a 25 mila euro.
In manovra inoltre non dovrebbe essere prevista nessuna misura sul cashback, che verrebbe cancellato: le risorse a copertura del cashback, 1,5 mld, saranno destinate alla riforma degli ammortizzatori sociali per cui vengono stanziati 3 miliardi in tutto.
Sul tema caldo della previdenza, dopo il fallimento dell’incontro tra governo e sindacati, il Pd ha chiesto in cabina di regia di proseguire il dialogo con parti sociali su pensioni e fisco. E la definizione di quota 102 solo per l’anno prossimo messa sul tavolo da Mario Draghi e da Daniele Franco sarebbe considerata una mediazione accettabile da parte di tutte le forze di maggioranza, compresa la Lega, e lascia uno spiraglio di dialogo anche con il sindacato. Prima della riunione il leader della Lega Matteo Salvini si era detto ottimista su una soluzione.
“Ci stiamo lavorando – ha detto – ci siamo confrontati con il ministero dell’Economia e mi sono confrontato tante volte con il presidente Draghi. Troveremo una soluzione che tenga conto dei diritti di lavoratori e lavoratrici”.
“Una riforma integrale e complessiva delle pensioni è obiettivo del prossimo governo”, ha sostenuto il leader della Lega.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, tuttavia insiste: “Al Governo abbiamo chiesto di cambiare parti della manovra e di aprire un serio confronto con noi. Se non lo farà, valuteremo insieme con Cisl e Uil quali sono le iniziative più opportune per portare a casa risultati per il Paese e le persone che rappresentiamo”.     
I pilastri della manovra
La manovra che giovedì sarà approvata dal Cdm ha come pilastro, il taglio delle tasse di circa 8 miliardi come anticipo della riforma fiscale, e un fondo da un miliardo per ridurre le bollette di luce e gas (previsto un altro miliardo per il 2022). C’è il rifinanziamento del reddito di cittadinaza e del superbonus che rispetto alle intenzioni iniziali non varrà solo per i condomini e per le case popolari ma anche per le villette monofamiliari.      
La settimana scorsa il governo ha dato il via libera al Documento programmatico di bilancio che contiene lo scheletro della manovra, che ha una base di partenza di 23,4 miliardi e sarà finanziata con l’extra deficit, ovvero la differenza tra l’indebitamento a livello tendenziale (quindi a politiche invariate) che secondo le stime del governo si ridurrà al 4,4% l’anno prossimo, e l’indebitamento programmatico fissato al 5,6% del Pil.    
Per la riforma degli ammortizzatori sociali il governo stanzierà nel 2022 altri 1,5 miliardi di euro che si aggiungono agli 1,5 miliardi di euro già ricavati con la sospensione del cashback. In tutto ci sono dunque 3 miliardi.
Il taglio delle tasse da 8 miliardi – per il quale verrà creato un fondo – sarà concentrato sulla riduzione del cuneo fiscale. Il tutto dovrà essere inquadrato all’interno della riforma dell’Irpef che impatterà sul fisco familiare. L’obiettivo è di non penalizzare il ceto medio e di ridurre le tasse per le famiglie. Previsto anche il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax e il taglio dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile. L’intervento per il taglio delle tasse sarà accompagnato da un fondo da un miliardo per far fronte ai rincari di luce e gas.
Per la copertura si ricorrerà a uno dei due miliardi già destinati dalla Nadef alla riforma del fisco, ai quali si andrebbero ad aggiungere altri 7 miliardi per il taglio delle tasse. In arrivo anche la proroga del superbonus al 2023 per i condomini e gli ex Iacp, gli istituti autonomi per le case popolari. Resteranno quindi esclusi gli immobili unifamiliari, le ville e le villette. Mentre gli altri incentivi per l’edilizia dovrebbero essere rifinanziati per tre anni. Strutturale congedo paternità
Sul fronte delle misure di politica sociale, il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale. Per la sanità arrivano altri 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia.      
Nuove risorse anche per gli enti locali per finanziare asili nido e manutenzione delle strade, e viene incrementato il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale. Aumenta anche la dotazione del Fondo di Finanziamento per l’Università e per la Scienza e viene creato un nuovo fondo per la ricerca applicata. Le borse di studio per gli specializzandi in medicina vengono portate in via permanente a 12.000 l’anno. E arriva la proroga fino a giugno dei contratti a tempo determinato stipulati dagli insegnanti durante l’emergenza Covid-19.

Native

Articoli correlati