Pani (ex Aifa): "La decisione sul mix vaccinale è incomprensibile. Studi troppo deboli"
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Pani (ex Aifa): "La decisione sul mix vaccinale è incomprensibile. Studi troppo deboli"

Il docente della University of Miami negli States e dell'università di Modena: "Non si capisce più nulla. Il danno più preoccupante è la gravissima perdita di credibilità delle agenzie regolatorie dei medicinali"

Luca Pani
Luca Pani
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16 Giugno 2021 - 10.10


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Per Luca Pani, ex direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, oggi docente alla University of Miami negli States e a Modena in Italia, l’autorizzazione dell’Aifa “al mix vaccinale è incomprensibile e irrazionale. È una scelta basata su studi e dati deboli e rischia di rivelarsi presto un pericoloso boomerang”. Lo ha scrito su ‘Il Foglio’ lo stesso Pani.
“Il comunicato e la decisione della Cts dell’Aifa sono inspiegabili e incomprensibili pur con tutta la buona volontà di immedesimarsi nei ragionamenti di una Commissione di cui ho fatto parte per un quinquennio”, ha osservato Pani.
Il professore ha spiegato come ci sia stata una totale confusione sul vaccino Astrazeneca.
“Non ci si capisce più niente, meno il fatto che una pezza sopra l’altra hanno trasformato la saga AstraZeneca in un mostro figlio della paranoia e dell’avversione alla responsabilità. Il danno più preoccupante – ha rimarcato Pani – è la gravissima perdita di credibilità delle agenzie regolatorie dei medicinali che dovrebbero promuove e proteggere la salute umana grazie all’uso corretto dei prodotti farmaceutici. E’ stato invece un tutti contro tutti, a colpi di tweet stizziti di domenica mattina o procedimenti quanto meno discutibili il giorno seguente. L’Ema (Agenzia europea dei medicinali), visti i molti elementi di disinformazione in merito alla valutazione scientifica del vaccino incriminato, è stata costretta a ribadire che il rapporto rischi-benefici resta positivo confermando il valore della sua autorizzazione per tutta la popolazione, indipendentemente dall’età”.
“La frittata era però già fatta, soprattutto nel nostro paese – ricorda l’ex direttore generale dell’Aifa – grazie a un articolo che aveva citato erroneamente uno degli stessi esperti Ema e quindi la notizia andava rettificata in modo che le vaccinazioni, soprattutto quelle con AstraZeneca, di cui abbiamo milioni di dosi inutilizzate, potessero riprendere speditamente. Andavano poi non abbandonati nel limbo di una indecisione angosciante le centinaia di migliaia di pazienti che attendono la seconda dose, da mesi. Non la deve aver pensata allo stesso modo la nostra Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che il giorno dopo l’annuncio dell’Ema, ha approvato invece in tutta fretta un protocollo di vaccinazione mista (AstraZeneca prima e vaccini mRna poi) per i cittadini con meno di sessant’anni”.

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