Un comizio sovranista facendo credere che anche questa è la linea di Draghi. E se così fosse allora lo stesso governo più che avere vita breve potrebbe direttamente non nascere.
Ma pare evidente che anche in questa situazione il capo della Lega ha messo la propaganda davanti ai problemi del paese, forse per far credere a quella parte di beoti che lo votano che sono in grado di portare l’ex presidente della Bce sulle loro posizioni.
Salvini ha ribadito come un mantra le linee della Lega: niente tasse, aiutare gli evasori fiscali, togliere le restrizioni anti-covid nonostante i numeri record di morti e le nuove varianti e perfino il ponte dello Stretto.
Mancava solo l’abolizione del 25 aprile per fare il compleanno di Bolsonaro festa nazionale e saremmo stati a posto.
“E’ stata “una mezz’ora interessante e stimolante su idea di Italia, su aspetti diversi c’è una idea che coincide, siamo contenti che al centro” delle priorità di Draghi “ci siano sviluppo, cantieri, crescita, ciò di cui ha bisogno l’Italia per ripartire. Soldi alle imprese e non beneficenza”.
Sono le parole di Matteo Salvini, al termine del colloquio com Mario Draghi della Lega, per le consultazioni di governo.
Ha poi aggiunto: “Draghi ha sollevato un tema che condividiamo: la necessità di tornare a vivere. Questa situazione ha creato alienazione, povertà, consumo di droga, vorremmo che fosse il governo di ripartenza, rinascita riapertura”.
Non abbiamo chiesto posti
“Non abbiamo chiesto e non chiederemo posti. Lasciamo al professor Draghi di comporre la squadra. Semplicemente non accettiamo che altri dicano: loro no. Sentirsi dire no da partiti del 2% sia bizzarro”.
Sulla composizione del governo, ha aggiunto, “rispettiamo le scelte di Draghi, aspettiamo di conoscere per valutare. E’ chiaro che se mi mettesse al Lavoro la Fornero sarebbe un no chiaro. Se deciderà di recuperare qualche ministro del governo uscente sarà lui a decidere”.
Attacco al governo precedente
La salute è una priorità non politica e partitica, ma di tutti gli italiani. Noi siamo disponibili a collaborare, senza ritardi, manchevolezze e scivoloni che abbiamo visto e vissuto, con i vaccini che non arrivano, i medici che non arrivano”.
No tasse e ponte sullo Stretto
I nostri temi sono “il lavoro e non assistenza, non aumentare alcuna tassa, noi possiamo stare in un governo che si sogna di aumentare le tasse, abbiamo parlato di un paese, di pace fiscale, del no alla patrimoniale”.
“Abbiamo parlato di sviluppo, crescita e cantieri, noi pensiamo che la partenza edilizia sia fondamentale, a partire dal ponte sullo Stretto”.
L’anti-europeismo della Lega
Con Draghi “abbiamo parlato di Europa, perché qualcuno prova a dire no alla Lega sventolando la bandiera di un europeismo vuoto. Noi siamo in Europa, né de Gasperi, De Gaulle credo pensassero all’Europa della direttiva Bolkenstein”.
“Vogliamo fare parte di un governo che vada a Bruxelles a trattare a testa alta”, avverte il leader della Lega. Poi aggiunge: “Ci conforta di aver sentito di un uso dei fondi Ue, per lavoro e sviluppo”