Meloni nega l'evidenza: "Non sono trumpiana, non scimmiotto modelli stranieri"
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Meloni nega l'evidenza: "Non sono trumpiana, non scimmiotto modelli stranieri"

La leader di Fratelli d'Italia: "Non lego il mio destino a quello di qualcun altro. Io sono italiana e non scimmiotto modelli stranieri come fanno troppi esponenti politici italiani"

Giorgia Meloni
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11 Gennaio 2021 - 16.20


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In un’intervista a La Verità Giorgia Meloni si difende dalle accuse di essere solidale con il Presidente Trump per il tentato golpe negli Stati Uniti, accuse che – afferma – sono il frutto del “provincialismo e dell’infantilismo” della politica italiana: “Io non mi sono mai detta trumpiana. Non lego il mio destino a quello di qualcun altro. Io sono italiana e non scimmiotto modelli stranieri come fanno troppi esponenti politici italiani. Non mi sono mai pettinata come Trump: era Matteo Renzi che andava a comprarsi lo stesso il cappotto di Obama”.
“Se la sinistra pensa che Trump sia un dittatore psicopatico – ha aggiunto – perché in questi anni non ha preteso che gli Stati Uniti fossero considerati uno Stato canaglia? E perché ha sostenuto che il Conte bis dovesse nascere anche per via dell’endorsement di Trump nei confronti di Giuseppi? Se Trump è un mostro oggi, doveva esserlo anche ieri”.
Al netto delle solite accuse alla sinistra che hanno sempre lo stesso schema (“e allora voi?”), nel febbraio 2020 Meloni si era recata negli Stati Uniti per il National Prayer Breakfast, una due giorni di incontri a Washington, in cui è intervenuto anche il presidente americano Donald Trump. La presidente di Fratelli d’Italia aveva commentato: “Nel discorso del Presidente Donald Trump al National Prayer Breakfast difesa dell’identità, dei confini, delle imprese, dei prodotti, delle famiglie americane. L’orgoglio dell’identità, nelle altre Nazioni del mondo, sta dando ottimi frutti e ottimi risultati. È la ricetta che vogliamo portare in Italia, dove anche noi vogliamo difendere i nostri prodotti, le nostre aziende, i nostri confini e le nostre famiglie. Lo faremo, quando finalmente l’Italia avrà un governo di patrioti capace di difendere i suoi interessi nazionali e avere, al contempo, ottimi relazioni internazionali”. 

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