Vergogna senza precedenti: a casa per le scarcerazioni anti Covid il carceriere del piccolo Di Matteo
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Vergogna senza precedenti: a casa per le scarcerazioni anti Covid il carceriere del piccolo Di Matteo

A far montare ulteriormente la bufera scoppiata intorno alla scarcerazione di oltre 370 boss mafiosi eccellenti, alcuni dei quali persino detenuti in regime di 41-bis

Giuseppe Di Matteo
Giuseppe Di Matteo
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6 Maggio 2020 - 12.59


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A casa il carceriere del piccolo Di Matteo – A far montare ulteriormente la bufera scoppiata intorno alla scarcerazione di oltre 370 boss mafiosi eccellenti, alcuni dei quali persino detenuti in regime di 41-bis, è stata anche la vicenda della concessione dei domiciliari al carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino, rapito e sciolto nell’acido nel 1996 dopo oltre due anni di prigionia. Si tratta di Cataldo Franco, condannato appunto per il sequestro del bambino. Franco, che stava scontando l’ergastolo a Opera, è rientrato nella sua abitazione di Geraci Siculo (Palermo). Anche nel suo caso determinante per la scarcerazione è stato il pericolo che l’anziano boss, giù malato, potesse contrarre il Covid-19 dietro le sbarre. 

Cafiero de Raho: “Chiesto al ministero di fermare quell’emorragia” – Sulla polemica dei boss scarcerati è intervenuto anche il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, cha ha spiegato: “Quando abbiamo appreso che c’erano tante istanze, come procura abbiamo scritto al ministero e ai procuratori generalei perché qualcuno si attivasse per fermare un’emorragia di questo tipo. E ha commentato così l’annuncio di Bonafede, secondo cui i boss torneranno presto in carcere, “Sarebbe un’ottima soluzione trovare spiragli per far rientrare almeno i più pericolosi”. Ha poi precisato di essere rimasto “sorpreso” dall’apprendere, ad aprile, circa un mese dopo la circolare, “l’esigenza che venisse sottoposta ai tribunali di sorveglianza la situazione patologica di alcuni detenuti” vista l’emergenza coronavirus, perché ha ricordato che “chi si trova in regime di 41 bis non può avere contatti con altre persone”. 

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