Perché la Destra trionfa ovunque?
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Perché la Destra trionfa ovunque?

Partendo dal successo internazionale del film 'Joker' di Todd Philipps, proviamo a domandarci da dove viene la rabbia che la destra sta cavalcando per vincere ovunque

Joker
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David Grieco Modifica articolo

5 Novembre 2019 - 11.03


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In Italia come altrove, nonostante le continue derive fasciste e naziste, la destra sembra avere sempre il vento in poppa.
Sarebbe ora di chiedersi perché.
Vorrei farlo come si faceva tanti anni fa, usando un film che è divenuto un film simbolo come poche altre volte nella storia del cinema.
Il film è “Joker” di Todd Phillips, un film a basso costo che è stato capace di incassare fino ad ora, del tutto inaspettatamente, un miliardo di dollari. Inaspettatamente perché il Joker è un personaggio di fantasia, antagonista del figlio di papà (ma orfano) Batman, ma è stato rappresentato in questo film come un personaggio estremamente realistico, fragile ed emarginato come lo è in questo momento la maggioranza della popolazione mondiale, che infatti si è identificata in questo povero disgraziato decretandone il successo planetario.
“Joker” è un film di destra o di sinistra?
La domanda è vecchia e stupida, ma non troppo. “Joker” è un film indubbiamente eversivo, che sposa la follia di un uomo ferito, ignorato e abbandonato che finisce per dare fuoco al mondo. Un mondo di rabbiose figure anonime, che finiscono tutte per indossare la sua maschera e distruggono tutto gridando “Kill the Rich!” (“Ammazziamo i ricchi!”). E i ricchi, al di là del conto in banca, sembrano essere tutti coloro che non si ribellano con la violenza all’attuale sistema neocapitalistico che sta sfruttando, avvelenando e affamando l’umanità.
Ripetiamo la domanda: “Joker” è un film di destra o di sinistra?
Joker sembra un incrocio tra Che Guevara e Charles Manson. Si comporta come un terrorista rivoluzionario ma non obbedisce ad alcun pensiero, ad alcuna ideologia, né politica né religiosa. Si limita a sfogare la sua rabbia, come fanno gli ultras negli stadi. E nella sua rabbia c’è posto per tutti, non ci sono distinguo, non servono credenziali.
Vedendo questo film così tremendamente angosciante e constatandone il successo senza limiti, ci sembra più facile capire i tanti misteriosi perché della sconcertante situazione politica attuale. Ci sembra di capire perché la sinistra viene oggi considerata una forza conservatrice ovunque. E anche il razzismo che dilaga dappertutto sembra avere una sua abietta ragion d’essere se il migrante viene considerato uno schiavo a buon mercato al servizio del suddetto neocapitalismo, uno schiavo che rischia di costringere anche gli “ariani” a diventare schiavi.
Diciamo tutti da tempo che destra e sinistra si vanno scambiando i ruoli in modo sempre più pericoloso e ora che lo scambio sembra avvenuto del domani non vi è certezza. Del resto, ci stiamo abituando a tutto. Al fatto che il nuovo leader della destra mondiale sembra essere lo stalinista Vladimir Putin. E, per rimanere in Italia, al fatto che chi un tempo votava Pci ora vota la Lega di Salvini.
L’unica cosa certa pare essere la fine del cosiddetto moderatismo. In nome di quel moderatismo, Matteo Renzi ha distrutto il PD. In nome dello stesso moderatismo Berlusconi ha improvvisamente sancito la sua fine politica dopo aver sdoganato il fascismo, l’evasione fiscale, la prostituzione e altre amenità.
“Joker” è un monito importante e il suo messaggio non dobbiamo lasciarcelo sfuggire. Perché, cosa assai rara di questi tempi a Hollywood, il film di Todd Phillips non avrà un seguito. Spetta a noi, alla sinistra, dare un seguito a questa furia cieca che rischia di distruggere tutto ciò che l’umanità ha fatto fino ad ora.

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