L’arabo è una lingua e un'etnia, non una religione: qualcuno lo spieghi a Giorgia Meloni
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L’arabo è una lingua e un'etnia, non una religione: qualcuno lo spieghi a Giorgia Meloni

Come aveva già fatto per l'iniziativa del Museo Egizio di Torino, Giorgia Meloni continua a dare per scontato che se sei arabo sei anche musulmano. Ma non è affatto così

Giorgia Meloni
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15 Ottobre 2019 - 09.57


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Potrebbe sembrare, in apparenza, che la questione curda abbia messo le destre sovraniste e le sinistre democratiche sulla stessa barca: non esiste una forza politica in Europa che stia appoggiando l’invasione di Erdogan, ma bisogna scavare più in profondità.


Guardiamo a Erdogan: un dittatore, populista e sovranista, che cavalca la paura della Turchia nei confronti dei curdi per schiacciare un esperimento democratico nel nord della Siria, in cui per la prima volta nel mondo arabo si assisteva a una sincera laicità dello stato, a passi da gigante in avanti per i diritti delle donne e la parità di genere e nella convivenza pacifica tra diverse culture. Che è, in pratica, tutto ciò contro cui le destre sovraniste europee si battono. Insomma, mutatis mutandis, i fascisti nostrani sarebbero ben felici di spalleggiare Erdogan. L’unico motivo per cui non possono farlo è l’islamofobia su cui hanno fondato tutta la loro propaganda. 


Giorgia Meloni non è da meno: ricordiamoci dell’iniziativa del Museo Egizio di Torino, che aveva offerto uno sconto a chi parlava arabo e lei, nella sua ignoranza e nel suo razzismo, si era recata lì con Fratelli d’Italia sostenendo che si stesse facendo razzismo contro gli italiani e i cristiani. Scambiando quindi una lingua per una religione.


La Meloni continua a far finta di non capire che arabo e mussulmano non sono sinonimi. Esistono milioni di arabi cristiani, che parlano arabo perché quella è la loro lingua di nascita. Ma è facile per i razzisti condensare i concetti, offuscare la realtà nel tentativo di semplificarla e renderla più malleabile. Per questo, la leader di FdI ci ricasca: nel tweet in cui ricorda e omaggia Hevrin Khalaf, l’attivista curda per i diritti delle donne uccisa negli scorsi giorni, scrive: “Hevrin Khalaf è stata seviziata e uccisa in un attentato, sembrerebbe da miliziani filo-turchi. Si batteva per uguaglianza e convivenza pacifica tra Curdi, Cristiani e Arabi. Un pensiero per questa donna eroica, punto di riferimento dei diritti delle donne”. 


Di nuovo quegli arabi, messi lì come se l’arabo fosse una religione. Ignorando o facendo finta di ignorare che l’arabo è una etnia e una lingua parlata in un territorio immenso, dove si mischiano culture, religioni e minoranze. 

Cristiano e arabo non sono due parole ‘contrapposte’. I cristiani sono cristiani. Italiani, latini, anglosassoni, scandinavi, asiatici, africani, arabi, turchi, curdi o dell’Oceania. E gli arabi sono arabi non per la loro religione.

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