Delirio sessista del deputato FdI contro la Boldrini: "Va in Moschea col velo e dal Papa con le ciabatte"
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Delirio sessista del deputato FdI contro la Boldrini: "Va in Moschea col velo e dal Papa con le ciabatte"

Protagonista del siparietto è Andrea Delmastro Delle Vedove, che ha anche urlato ai deputati Pd che cercavano di bloccarlo: "A cuccia, sottomessi"

Andrea Delmastro Delle Vedove con Giorgia Meloni
Andrea Delmastro Delle Vedove con Giorgia Meloni
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25 Settembre 2019 - 16.37


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Scene disgustose alla Camera, dove il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove, nel corso della dichiarazione di voto sull’accordo di ratifica con il Qatar, è tornato ad attaccare Laura Boldrini per un episodio quanto mai ridicolo: le scarpe che ha indossato quando è andata dal Papa ed era ancora Presidente della Camera, a suo dire “delle sciatte ciabatte”, mentre invece “trova normale andare per rispetto in moschea a Roma con il velo”. 
Questo per Delmastro Delle Vedove è simbolo della sottomissione culturale nei confronti dell’Islam. Tra i deputati che tentano di fermarlo, ci sono Emanuele Fiano e Filippo Sensi, al quale il deputato della destra urla: “Vergogna sei un sottomesso, noi non siamo sottomessi, non alzare la voce con me. A cuccia sottomesso”.
Quindi rivolto alla presidente di turno Maria Edera Spadoni le chiede “di farlo accucciare da buon sottomesso. Non ci tapperete mai la bocca, noi difendiamo la nostra civilta’ e la crisitanita’” urla Del Mastro Delle Vedove che dice di temere “l’accelerazione dell’islamizzazione dolce della nostra societa’”.
Ormai dai banchi del Pd in molti urlano alla presidenza di espellere il deputato Fdi. “Fuori fuori, sessista, fascista”, si sente. Prende la parola Emanuele Fiano per sottolineare che “quando si va oltre il dibattito delle idee e si attacca una collega per come si è vestita si offende la dignità di quella persona e di quest’aula. Rimaniamo alle idee, non alle ciabatte”. E Andrea De Maria, per ricordare che gli italiani hanno fatto i conti con l’intolleranza dimostrata da Delmastro Delle Vedove il 25 aprile del 1945. “E infatti – conclude – oggi siamo in un’aula libera e democratica”.

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