Quando Salvini prometteva: "Il governo durerà 5 anni, la mia parola è sacra"
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Quando Salvini prometteva: "Il governo durerà 5 anni, la mia parola è sacra"

Questa solfa nell'ultimo anno e mezzo l'ha ripetuta almeno una volta a settimana: cronistoria di un governo farsa

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9 Agosto 2019 - 09.22


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L’ultima volta era il 9 marzo 2019: Salvini arriva all’Hotel Principe di Savoia a Milano, per un pranzo organizzato per il suo compleanno. All’ingresso, trova una schiera di giornalisti. Uno gli domanda: “Di Maio le regala la Tav”. Salvini sorride. Sembra sinceramente divertito: “noi regaliamo agli italiani cinque anni di governo. Non ci penso nemmeno ad andare ad elezioni anticipate”. 
Cinque mesi dopo. È appena passato, caso ha voluto, un altro compleanno, quello di Giuseppe Conte. Salvini gli regala una mozione di sfiducia, si tira fuori dalla maggioranza di governo e preme per nuove elezioni. “Qualcosa si è rotto” si giustifica. E si è rotto con la Tav, che alla fine Di Maio non gli ha regalato. Gliel’ha regalata il Pd, ma questa è un’altra storia. 
Nell’ultimo anno e mezzo, questa solfa del Governo che non sarebbe caduto l’abbiamo sentita almeno una volta a settimana. Forse per questo la crisi adesso è stata inaspettata per Di Maio e Conte, anche se era ampiamente prevista da chi riesce a vedere, politicamente, al di là del suo naso: Salvini ha aspettato uno snodo fondamentale, quello della Tav, ha constatato che il Pd tra il cercare di mettere in crisi la Lega e fare i dispetti ai cinque stelle preferisce la seconda e non ha resisitito alla tentazione. Lo sa anche lui che è un rischio (“non mi conviene” ha detto lui stesso, “ma lo faccio lo stesso”), ma un rischio calcolato e tutto sommato le speranze sono con lui. E nemmeno le tempistiche devono stupire: un annuncio del genere, all’indomani della chiusura del Parlamento per la pausa estiva, significa prendere tempo: più tempo per una campagna elettorale che non si è mai interrotta, più tempo per il gran tour estivo delle spiagge italiane. I tempi per Salvini si incastrano alla perfezione: il M5s è abbattuto dall’ultimo insuccesso sulla Tav, il Pd è più inesistente che mai. Ora l’attenzione si rivolge tutta a Fratelli d’Italia e a Forza Italia, a Meloni e a Berlusconi. Tenerseli buoni o cercare di strappare voti anche a loro e tentare la maggioranza piena? In ogni caso, tra un governo monocolore della Lega e una triade Lega-FdI-FI, non si sa, onestamente, quale sia il male minore per la vita democratica di questo paese. 

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