Di Maio alla Lega: "se Salvini ci molla per Berlusconi si suicida"
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Di Maio alla Lega: "se Salvini ci molla per Berlusconi si suicida"

Il capo politico del M5S sui rapporti con il Carroccio: "siamo lealmente in competizione, conta il contratto di governo". E sulla trattativa con l'Ue sulla manovra: "felici di far scendere il deficit. Moscovici non è Juncker"

Luigi Di Maio e Matteo Salvini
Luigi Di Maio e Matteo Salvini
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14 Dicembre 2018 - 09.21


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Luigi Di Maio cerca di smorzare le polemiche nel governo sui rapporti tra il M5S e la Lega di Matteo Salvini, “la nostra azione si fonda sul contratto”, e si dice fiducioso sulla trattativa con Bruxelles sulla manovra italiana sottolineando che “Moscovici non è Juncker”. Sono alcune delle considerazioni del vicepremier in un’intervista al Fatto quotidiano.
“Io sono il capo politico del M5S – ha detto Di Maio – Salvini è il segretario della Lega: è normale che nella veste di leader politico si possa intervenire su tutto. Per esempio, Salvini ha parlato di spostare l’ambasciata da Gerusalemme, ma le sue parole non rappresentavano la volontà del governo. L’azione dell’esecutivo si fonda sul contratto. Sul resto noi e la Lega siamo lealmente in competizione, in campagna elettorale gli uni contro gli altri”.
Di Maio ha parlato anche dei rapporti tra la Lega e Forza Italia dopo gli appelli degli azzurri a Salvini a tornare nel centrodestra. “Berlusconi – ha sottolineato Di Maio – se ho capito bene, promette di comprare parlamentari per andare al governo con la Lega e altri transfughi. Se Salvini vuole suicidarsi politicamente, accetterà. Ma non penso proprio. Berlusconi fa tutto questo per placare i suoi, che vogliono passare in massa alla Lega”.
Salvini ha dato i chiarimenti richiesti sui 49 milioni? “Ne abbiamo parlato – ha risposto Di Maio – dice che quei soldi non esistono”. E sempre sul governo aggiunge: “mai parlato di rimpasti. Toninelli e la Grillo vengono attaccati perché stanno toccando lobby molto potenti”. Il capo politico del M5S esclude anche un accordo con il Pd del dopo Renzi: : “sono il partito delle lobby, senza identità. Ma quale sinistra vedete? La sinistra none siste più”.
Poi le considerazioni sulla manovra e sulla trattativa con Bruxelles dopo la proposta italiana di far scendere il deficit al 2,04%. “Non si tratta di una resa – ha affermato Di Maio – siamo felici di poter far scendere il deficit. Dopodiché l’Europa non era scettica sul 2,4, era scettica in generale sul nostro governo”. E sulla trattativa in corso si limita ad aggiungere: “Moscovici non è Juncker”.
“Le relazioni tecniche che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni dalla Ragioneria e dal ministero del Lavoro su quota 100 e sul reddito di cittadinanza – ha aggiunto Di Maio – ci dicono che a platea invariata costeranno di meno. Il reddito costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”.
Di Maio spiega quindi come funzionerà il reddito di cittadinanza: “Non servirà rivolgersi ad alcuno sportello: a gennaio nasce il sito, da marzo le tessere. I navigator? Sono tutor, andranno anche a casa delle persone”.
“Il reddito – ha concluso Di Maio – servirà anche per riqualificare le persone, rendendole appetibili per le imprese o addirittura per renderle imprenditori. Chi vorrà aprire un’impresa potrà prendere il reddito per 5 mesi come sgravio. Mentre chi assume lo prenderà per 5 mesi, 6 se assumerà una donna”.

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