Civati mi ricorda il "povero untorello" di manzoniana memoria
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Civati mi ricorda il "povero untorello" di manzoniana memoria

Il leader della minoranza Pd può veramente creare una scissione nella sinistra? La risposta la dà un personaggio dei Promessi Sposi

Civati mi ricorda il "povero untorello" di manzoniana memoria
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14 Dicembre 2014 - 12.09


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di Giancarlo Governi

Nell’immortale romanzo manzoniano Renzo, guarito dalla peste, si reca a Milano per cercare Lucia. Bussa alla porta di Donna Prassede dove si era rifugiata Lucia ma viene preso per un untore (la credulità popolare pensava che gli untori fossero quelli che diffondevano il contagio) e quindi inseguito da una piccola folla inferocita. Passa un carro che porta gli appestati al lazzaretto e Renzo ci salta sopra. Dopo un po’, quando si sente oramai al sicuro, scende dal carro per proseguire per la sua strada. Il monatto (quello che porta i malati e i morti) gli grida dietro: “Va povero untorello, non sarai tu che spianterai Milano”. Non sarà certo Civati, con la sua aria di allegria minacciosa, mitigata dalla tristezza congenita del fido Mineo (che minaccia scissioni da quando ha smesso di fare il giornalista per diventare senatore), a spiantare il PD. Le scissioni a sinistra non hanno mai portato fortuna a nessuno, vero Cossutta? vero Garavini? vero Bertinotti, vero Vendola?

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