Sicurezza energetica e investimenti, teatri di crisi internazionali ed equilibri europei. Alla prima partecipazione ufficiale al G7 (se si esclude quella informale dell’Aja), Matteo Renzi porta sul tavolo di Bruxelles i temi caldi per la politica internazionale italiana, con un occhio al semestre di presidenza italiana in Europa che si sta per aprire.
Prima dell’inizio della seconda giornata, il premier italiano ha avuto due incontri bilaterali, con il premier britannico David Cameron e con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Due colloqui nel corso dei quali verrà certamente affrontato anche il tema delle nomine Ue, dopo l’aut aut di Cameron sul nome di Jean-Claude Juncker e il rinnovato appoggio della cancelliera nei confronti del candidato popolare alla presidenza della commissione, con l’avvertimento però che non si può essere indifferenti alle posizioni della Gran Bretagna. Renzi, dopo l’avvio della seconda giornata del G7, aprirà con un suo intervento la sessione dedicata all’energia.
Il premier sembra voler portare nel consesso internazionale lo stile improntato alla velocità che sta caratterizzando il suo esecutivo. Un vertice con i ministri del governo ha fatto il punto sui sei mesi di “eccezionale allineamento astrale”, come li ha chiamati, che aspettano il nostro paese in Europa e che saranno preceduti dal rinnovo delle istituzioni europee, oltre che da un Partito Democratico destinato dai numeri a guidare il gruppo del Pse.
A Barack Obama, che rivede dopo l’incontro a Villa Madama di un mese fa, Renzi si può presentare con il valore aggiunto di quel 40 per cento ottenuto alle elezioni Europee, un vero e proprio passepartout per le riforme. Tanto che anche Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, si è detto rinfrancato nell’idea che l’Italia porterà a termine con successo le sue riforme.
Di fronte a un piatto di gamberi e sogliola, innaffiato da rosso francese e vernaccia italiana, i leader mondiali si sono soffermati anche su due dei principali teatri di crisi: la Libia e l’Ucraina. Sulla seconda, il presidente Renzi parlerà diffusamente oggi, quando è attesa la sua relazione sulla sicurezza energetica e che dovrebbe approfondire e in qualche modo ampliare il lavoro avviato il 6 maggio durante il vertice sull’energia a Roma. Riguardo i rapporti tra l’Ue e Putin, assente per la prima volta dal consesso, è stata la cancelliera Angela Merkel a sottolineare che la via da seguire rimane quella del dialogo con la Russia, avendo comunque a disposizione nuove sanzioni in caso la via diplomatica dovesse risultare impraticabile.
Sulla Libia, invece, Renzi è stato subito chiaro nel ribadire la necessità di un supporto al lavoro di Onu e Unsmil così come “fondamentale” ha definito il lavoro degli inviati speciali delle Nazioni Unite. Prima del vertice vero e proprio, c’è stato il tempo di una serie di incontri: con il primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, che il premier vedra’ venerdì a Roma, una chiacchierata informale con Francois Hollande e una battuta con Barack Obama che rileva scherzosamente: “Vedo che e’ spuntato anche a te qualche capello bianco…”. Un giro che sarà completato stamattina quando, riferiscono fonti del Consiglio, Renzi incontrera’ David Cameron e Angela Merkel prima della riunione del G7.
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