Renzi racconta in slide i suoi primi 80 giorni di governo
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Renzi racconta in slide i suoi primi 80 giorni di governo

Il premier, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha spiegato le cose fatte dal suo esecutivo: non è stato solo uno spot.

Renzi racconta in slide i suoi primi 80 giorni di governo
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23 Maggio 2014 - 18.02


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Ultimo giorno di campagna elettorale e nuove slide per Matteo Renzi, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi. “Questi primi 80 giorni” li abbiamo sintetizzati in “10 slide in cui individuiamo le cose fatte e insieme quale sarà la prossima sfida: chi ha pensato che in questi 80 giorni i nostri interventi fossero solo spot sui singoli argomenti deve ricredersi, vedendo il filo logico che collega le 10 slide”.

“In questi giorni di intensa campagna elettorale – ha detto il sindaco di Firenze – non solo si è continuato a lavorare in modo deciso e determinato ma si sono gettate le basi per un autentico cambio di prospettiva di azione di governo”.

“L’Italia si salva solo con una chiara politica di riduzione delle tasse” e gli 80 euro in busta paga “sono solo l’inizio”, perché ci sarà una “riduzione fiscale per le famiglie che guadagnano meno di 1.500 euro, pensionati, partite Iva”.

Comunque vada il voto delle europee, ha sottolineato Renzi, “sulle riforme non mollo di mezzo centimetro. Lo dico con il rispetto che si deve a tutte istituzioni, ma l’Italia va cambiata adesso e non la cambia chi urla di più ma chi strutturalmente prova a modificare le regole del gioco”.

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Entro giovedì arriverà “il progetto di concretizzazione della delega fiscale” assicura il premier, precisando che l’iter delle riforme al Senato si è interrotto perché “le opposizioni hanno chiesto di non inquinare” il lavoro sulle riforme con “la campagna elettorale. Questo per me è stato un errore ma ho accettato perché dire no a 20 giorni in più a una riforma attesa da 20 anni sarebbe da fanatici e ideologici e io non lo sono. Ma la prossima settimana al Senato si riparte”.

“Il lavoro – ha proseguito il presidente del Consiglio – non si combatte facendo convegni, seminari, formulando dotte riflessioni ma con una politica industriale, una serie di provvedimenti normativi e il prossimo sarà la rapida approvazione del ddl delega” sul lavoro “che noi contiamo di accelerare il più possibile”.

Il governo ha in programma un “grande progetto partecipato” sulla scuola, annuncia Renzi. “Non partiamo dalle idee di un ministro ma dai suggerimenti degli insegnanti, delle famiglie, di mamme e papà per arrivare a proporre un progetto educativo”, ha aggiunto il premier.

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E poi ha detto: faremo a breve “un ddl organico” dopo il dl cultura di giovedì “e, anche in questo caso, stesso percorso usato per le riforme e la Pa: ovvero, aprire un dibattito con gli operatori e poi presentare il ddl”.

“Faccio un appello – dice il premier – siamo pronti a non mettere la fiducia se c’è uno snellimento delle procedure parlamentari e al governo viene garantito il diritto dovere di governare”.
“Noi smettiamo con la fiducia se smettono di fare ostruzionismo o si cambiano le regole parlamentari e si consente al governo di andare in aula e votare, che si sia d’accordo o no. Ma siamo costretti alla fiducia – aggiunge – perché c’è l’ostruzionismo su tutto” dice il premier, ricordando in particolare il contestato via libera del dl lavoro al Senato con le proteste del M5s.

Il prossimo obiettivo sarà “la presentazione on line delle spese entro il mese di giugno” afferma Renzi. “Devo fare un po’ di autocritica per non essere riusciti a far passare il messaggio straordinario che per la prima volta domenica non si vota per province”.

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Infine, “le forze politiche della coalizione di governo stanno in tre famiglie diverse in Ue ma questo non inciderà, né oggi né domani, sulla composizione del governo che rimarrà quella attuale”.

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