La Nicolini in Europa? Sì, se resta sindaco di Lampedusa
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La Nicolini in Europa? Sì, se resta sindaco di Lampedusa

Renzi vuole il primo cittadino siciliano come capolista al Parlamento Europeo: volti come il suo che rappresentano i diritti dei più deboli. Ma c'è qualcosa che non va.

Giuseppe Arnone
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4 Aprile 2014 - 12.59


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di Giuseppe Arnone

Matteo Renzi per le prossime Elezioni Europee propone con forza una candidatura di grandissima valenza simbolica e di valori e contenuti altrettanto netti e forti. In Sicilia e in Sardegna per Renzi la capolista alle Europee dovrebbe essere Giusy Nicolini, il sindaco di Lampedusa che, in questi ultimi 10 anni (prima da volontaria e poi da sindaco), ha rappresentato in Europa la battaglia di civiltà e di solidarietà che vede quell’isola essere, per centinaia di migliaia di uomini e donne, la porta del paradiso europeo, da raggiungere rischiando (ed ottenendo, spesso, purtroppo) la morte.

Il cuore di ogni italiano, di ogni persona che crede nei grandi valori dell’umanità, si è riempito di sano orgoglio nel vedere Giusy Nicolini e il grande, magnifico, Papa Francesco abbracciati assieme nell’isola di Lampedusa per attenuare e lenire la sofferenza di tanti esseri umani.
Ed è stata Giusy Nicolini, come sempre, in prima fila, saltando il sonno per tante notti, a rappresentare lo Stato Italiano e l’Europa in enorme difficoltà avanti alle centinaia di morti del naufragio dell’Isola dei Conigli dello scorso agosto.

Hai proprio ragione Renzi, questa è l’Italia che dobbiamo mandare in Europa. Volti e intelligenze come quelle di Giusy che rappresentano la questione immigrazione, la questione dei disperati che partono dalle coste africane, la questione che Papa Francesco, a giugno, prima del naufragio di agosto, ha visto come centrale dei valori cristiani e di civiltà, volando appositamente a Lampedusa, una questione rilevantissima che va portata in Europa. Con forza, con decisione. Con il peso dei 250.000 elettori siciliani che sono pronti a votare Giusy Nicolini in nome dei valori che rappresenta.

Ma vi è un MA. È un ma semplice, banale, facilmente risolvibile: Giusy Nicolini deve andare in Europa e deve continuare a rappresentare l’isola di Lampedusa, deve continuare ad essere il principale volto istituzionale della Repubblica Italiana a Lampedusa, nel cuore del Mediterraneo. Non ha senso l’incompatibilità che una legge sbagliata sancisce per gli europarlamentari sindaci nei Comuni con più di 5.000 abitanti. Lampedusa ne ha 6.000 o poco più. Caro Renzi, da Premier, da Capo della maggioranza, devi dare un segnale ai lampedusani, una popolazione che tanto ha dato e tanto ha sofferto, consentendo loro di essere governati dalla donna che hanno votato, che può portare, appunto, il grande problema del Canale di Sicilia, spesso mare di morte e di sofferenza, in Europa.

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La Nicolini è una donna che ha una bellissima storia. Una storia d’impegno che ha pochissimi eguali. La spiaggia dell’Isola dei Conigli è adesso indicata come una delle spiagge più belle del mondo, uno dei luoghi incantati d’Europa. L’Isola dei Conigli si è salvata grazie a Giusy Nicolini. Chi scrive è stato il Presidente di Legambiente Sicilia che ha sostenuto già venticinque anni addietro la battaglia di Nicolini per impedire lo scempio dell’Isola dei Conigli e di Lampedusa. Ed è stata Legambiente a volere che Giusy Nicolini divenisse la Direttrice della Riserva dell’Isola dei Conigli. E non è stato semplice bloccare speculatori, criminali di varia natura, anche con vesti istituzionali, che volevano mettere le mani sull’Isola dei Conigli e distruggerla. Mafiosetti e delinquenti presero di mira la giovane ambientalista Nicolini e la sua famiglia, attentati incendiari, aggressioni, intimidazioni e minacce con gesti eclatanti pure rivolti all’officina del padre fabbro ferraio. Sempre chi scrive è volato spesso a Lampedusa per dare concreta solidarietà e aiutare Giusy (e il marito Peppino Palmeri, capo del PD) ad affrontare quel pò pò di delinquenza organizzata ed istituzionale . Con Giusy abbiamo affrontato e vinto fior di processi penali e grazie a tutto ciò l’Isola dei Conigli è la spiaggia più bella d’Europa.

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In Sicilia purtroppo il certo successo della candidatura della Nicolini alle Europee suscita grandi ostilità all’interno di un Partito Democratico preda delle peggiori logiche e delle più insane dinamiche .
Giusy Nicolini rappresenta una potente e dirompente ventata di aria fresca e pulita che può far dimenticare l’enorme degrado che ha creato e continua ad alimentare il Presidente Crocetta, colui che ogni giorno di più disgusta gli elettori che lo hanno votato. Da un lato, l’immagine di Giusy che abbraccia assieme al Papa i migranti, dall’altro, Crocetta che abbraccia la sua segretaria particolare nominata assessore regionale!!!!. Nessuno era sceso a tanta indecenza politica, né Lombardo né Cuffaro. Da un lato, Giusy che ha rischiato la vita contro i delinquenti che volevano distruggere l’Isola dei Conigli, dall’altro, Crocetta che sta buttando fuori dalla giunta, senza spiegazione, in un quadro estremamente torbido, l’ex magistrato Nicola Marino, l’uomo che ha riportato legalità nel settore dell’acqua e dell’energia devastato dai tangentisti. Chissà a chi non piace Marino…

Da un lato, il sorriso di Giusy Nicolini osannata dalle associazioni di volontariato, in primo luogo quelle cattoliche e ambientaliste, dall’altro il sorriso (o il ghigno?) di Crocetta osannato dai trasfughi del centro destra, dagli uomini di tutte le stagioni con cui da due anni porta avanti l’indecente campagna acquisti a suon di nomine, lottizzazioni, affari vari ( e di pranzi e cene a base di ricci).

Da un lato l’impegno di Giusy Nicolini, donna che ha sempre lavorato, non ha mai vissuto di politica, dall’altro i carrieristi della politica, da venti, da venticinque o trent’anni ininterrottamente parlamentari, anche quelli che fanno parte del circo Barnum dell’antimafia o della pseudo legalità, pronti sempre a nuove candidature che possano prolungare, di altri cinque o dieci anni, il loro ritorno allo status di comuni cittadini. Purtroppo dovrebbero cercarsi un lavoro…

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Caro Renzi, serve come il pane Giusy Nicolini capolista alle europee, per tentare di far dimenticare il Segretario regionale del Pd On. le Franco Antonio Genovese su cui pende la richiesta di arresto per aver costruito la sua fortuna politica appropriandosi di milioni di euro di denaro pubblico, il tutto con l’appoggio del cognato Rinaldi, oggi pure deputato regionale. Con questi sistemi si sono impadroniti di un pezzo di Pd in Sicilia.

Serve come il pane Giusy Nicolini capolista per far dimenticare l’oscenità dell’On. le Mirello Crisafulli, oggi segretario del PD di quella Provincia di Enna, ove Mirello poteva vantare meravigliosi rapporti intercettati dalla Polizia con il principale dei capi di Cosa Nostra.
Serve come il pane Giusy Nicolini per far dimenticare gli affari dell’On. le Papania, altro potentissimo signore delle tessere al centro di indecenze e malaffare.

E qui mi fermo caro Matteo. La tua idea di candidare Giusy Nicolini è ottima, è la migliore proposta che potevi fare agli elettori siciliani, è la più incisiva delle iniziative possibili per restituire il Partito Democratico in Sicilia ai suoi valori e toglierlo dalle mani di indecenti cerchi magici, nuovi e vecchi.
Concludo, caro Matteo. Noi ci conosciamo bene. Hai apprezzato la mia battaglia di un anno addietro per costringere Bersani a mettere fuori dalle liste Crisafulli e Papania. Chiedevo di buttare fuori anche Genovese e Capodicasa. E mi pare che i fatti mi abbiano dato ragione.

La mia storia si intreccia fortemente con quella di Giusy Nicolini, dentro Legambiente e nell’impegno per la Legalità e la solidarietà. E oggi, appunto, Nicolini rappresenta, per tutti noi, per i siciliani onesti e per bene che vivono del proprio lavoro (e sono schifati da questa politica) i migliori valori, i valori che tu in primo luogo vuoi offrire a questo Paese.

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