«Leggo su Repubblica che ieri durante [url”il voto in direzione”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=56251&typeb=0&Si-del-Pd-al-jobs-act-che-piace-anche-a-Silvio[/url] mi sarei astenuto e che questo sarebbe in fondo un segno di disponibilità al dialogo. Peccato che il mio voto, e quello degli altri 11, sia stato contrario e che, proprio con questo voto, sia nata la nuova minoranza Pd». Lo ha detto Pippo Civati commentando la Direzione Pd in cui si è espresso con voto contrario alla relazione presentata dal segretario Renzi.
Il democratico continua sul suo blog: «Segnalo che ieri i renziani hanno votato a favore, i cuperliani si sono divisi tra favorevoli e astenuti (la componente più bersaniana) e i nostri rappresentanti, tra cui il vostro affezionatissimo, hanno votato contro una relazione senza testo scritto, con impegni che competono all’assemblea, con questioni di merito solo accennate (in alcuni casi molto confuse, in altre molto sbagliate). È finita così: 93 sì, 12 contrari, 8 astenuti».
«Poi dopo non chiedetevi perché non va bene la legge elettorale, la riforma del Senato e il decreto sul lavoro. La risposta è in questi numeri», ha concluso.
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