Alfano guida la guerra di posizione nel Pdl
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Alfano guida la guerra di posizione nel Pdl

Alfano dà inizio ad una guerra di posizione sulla scissione ma c'è chi crede sia solo una tattica per guadagnare tempo.

Alfano guida la guerra di posizione nel Pdl
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28 Ottobre 2013 - 21.49


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Nessun dubbio sul fatto che il leader sia Silvio Berlusconi e che il futuro si chiami Forza Italia;

ma dopo giorni di tensioni e di addii ormai certi Angelino Alfano dà inizio ad una guerra di posizione sulla scissione.

Non c’è ancora una strada precisa all’interno del partito, ma le parole del vicepremier sostenute da tutti i filogovernativi danno da pensare a quanti erano pronti a scommettere sullo strappo imminente da parte della compagine governativa.

La marcia indietro di Alfano lascia scettici molti falchi pidiellini che vedono nelle mosse del segretario solo l’ennesima tattica per guadagnare del tempo in attesa del calendario di palazzo Madama sul voto per la decadenza del Cavaliere da senatore.

Il Cavaliere ha trascorso, come ogni lunedì, la giornata ad Arcore impegnato nel tradizionale pranzo di famiglia e riunione con i vertici delle aziende lasciandosi alle spalle i commenti.

Ha però confermato ai fedelissimi la linea decisa venerdì all’ufficio di presidenza del partito: « non mi pento di quello che ho fatto, vado avanti per la mia strada. Questo però non vuol dire che sia intenzionato a chiudere la porta in faccia ad Angelino. Anzi. Tutti nel Pdl sono consapevoli del rapporto che c’è tra i due e della volontà dell’ex capo del governo di tentare fino all’ultimo di tenere Alfano con sè: lui è cosa diversa dagli altri ministri che il presidente considera ormai lontani dalla sua linea politica.»

Non si esclude, dunque, la possibilità di ‘perdere dei pezzi’, puntando tutto sul legame con Angelino e tentando fino alla fine di non lasciarlo andare.

C’è però chi tra i lealisti invita Berlusconi alla prudenza e a non fidarsi:
per loro infatti l’obiettivo di Alfano potrebbe essere quello di allungare i tempi il più possibile per arrivare al Consiglio Nazionale del partito con il Cavaliere già decaduto.

Ecco spiegato il perchè della raccolta firme per arrivare il prima possibile alla convocazione del consiglio prosegue senza sosta. Spinta anche e soprattutto dalla convinzione di avere la maggioranza dalla loro parte. Le due anime del partito su una cosa però sono d’accordo, e cioè che il voto al Senato rappresenti lo spartiacque dell’intera vicenda.

La domanda che tutti si pongono è: cosa farà Alfano nel caso in cui il Cavaliere dichiari conclusa l’esperienza con il governo e con il Pd?

Alcuni addirittura sostengono che nel segreto dell’urna (se domani la giunta decidesse per il voto segreto) possano esserci delle sorprese da parte di chi ha interesse che il governo vada avanti.

Tra i fedelissimi di Berlusconi c’è anche la convinzione che Alfano, nonostante le pressioni di una parte di filogovernativi, non abbia intenzione di lasciare il Pdl sapendo che, Cav escluso, non ci sono nomi spendibili per le urne dato hce la possibilità infatti che il testimone passi a Marina, la primogenita dell’ex premier, fa sorridere molti all’interno del partito.

Ma il nome della figlia del Cavaliere non è l’unico, tra i volti che nelle ultime ore vengono affiancati alla rinata Forza Italia c’è quello di Paolo del Debbio.

Dopo aver tentato il coinvolgimento di diversi imprenditori il Cavaliere – raccontano – sono mesi che avrebbe in testa il nome del giornalista televisivo fino ad ora accreditato come uno dei consiglieri della primogenita del Cavaliere.

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